I funerali di mia figlia oggi. Pace non ne avrò finché non starai marcendo in cella: questo scritto su Facebook mentre il furgone con la bara usciva dalla chiesa di Maria Santissima della Stella, poco dopo che nel pomeriggio si era salutata per sempre Noemi Riccardi, ventitré anni, uccisa a colpi di coltello da Vincenzo, il fratello più grande, durante un attacco improvviso di delirio.
A scrivere quelle frasi fu Mariarosaria Tommasini, mamma sia della persona uccisa sia di chi l’ha uccisa, tutti e due con difficoltà mentali. Zero pietà verso il ragazzo che ha chiamato senza pensarci “mostro”, capace di fare un’enorme sofferenza dentro casa.
Una donna a pezzi, quella che ieri stava vicino alla bara bianca di Noemi. Insieme a Maria Rosaria, c’erano alcuni giovani dell’Azione Cattolica «Paolino Iorio», che hanno chiesto per Noemi una tranquillità che troppo spesso non ha avuto.
C’era il vescovo Francesco Marino, che ha chiesto al cielo di dare coraggio a chi soffre, tra fede e attesa di pace vera. Accanto, il sindaco Andrea Ruggiero stava vicino alla moglie Grazia, insieme all’assessora Florinda Aliperta: tutti fissavano l’immagine della ragazza senza dire una parola. Intorno, gente del cuore, amici e parenti hanno sparso piccoli chicchi bianchi sopra la bara lucida.
Non c’era Nola.
Nessuna città aveva ospitato, negli ultimi mesi, quella famiglia carica di sofferenza e tensione. Con la diffusione online, subito dopo il dramma in un appartamento di via San Paolo Bel Sito 150, sono piovuti messaggi di vicinanza – come spesso accade quando le emozioni si fanno virali. Per molti è bastato quello: reagire con parole davanti allo choc causato dall’omicidio compiuto da un fratello, che impugnò un coltello e uccise la sorella durante un attacco improvviso. Il cadavere fu poi mostrato in diretta a Mariarosaria Tommasino attraverso una chiamata video. «Mamma, è fatto… l’ho ammazzata», disse lui al telefono, muovendo la videocamera verso il corpo esanime della ragazza.
E ieri, dentro la chiesa dove Noemi andava a stare un po’ tranquilla coi ragazzi della parrocchia, è finito tutto: l’ultima tappa di un cammino iniziato il 19 novembre oppure anche prima, chissà.



Add comment