​​


“Aggredita da uno sconosciuto al distributore, mi ha cosparsa di benzina”: il racconto di Greta, 25 anni



Un episodio drammatico si è verificato nel pomeriggio dell’8 settembre a Castel Guelfo, in provincia di Bologna. Greta Lodi, 25 anni, studentessa-lavoratrice impiegata in un centro commerciale della zona, è stata vittima di una grave aggressione da parte di un automobilista. La giovane, soccorsa dai sanitari del 118 e dai Carabinieri di Castel San Pietro, ha raccontato l’accaduto in una lunga intervista.



Secondo la sua ricostruzione, l’incidente è iniziato mentre si trovava alla guida per raggiungere il luogo di lavoro. “Sono uscita di casa per andare al lavoro, intorno alle 13. Stavo guidando verso il centro commerciale. La mia auto è abbastanza vecchia, non posso accelerare molto o assumere atteggiamenti spericolati, per cui procedevo piano da Bologna verso Castel Guelfo”, ha spiegato. A un certo punto, una vettura più grande, probabilmente una Kia, l’ha affiancata stringendola contro il guardrail. Alla guida c’era un uomo di circa sessant’anni: “Ci siamo guardati in faccia e lui ha visto che ero molto più giovane di lui. Nonostante tutto, ha continuato”.

Spaventata, la ragazza ha cercato di superare l’auto, ma l’uomo l’ha sorpassata nuovamente a grande velocità. A quel punto ha preferito rallentare per lasciarlo proseguire. Poco dopo ha notato che l’automobilista si era fermato presso la stazione di servizio Enercoop di Castel Guelfo. “Non so cosa mi sia scattato, ma ho deciso di seguirlo per affrontarlo. Gli ho chiesto perché si fosse comportato così. Inizialmente ha fatto finta di niente, poi ha detto di avermi riconosciuta”, ha ricordato.

Davanti al distributore, l’uomo l’ha accusata di usare il cellulare alla guida, accusa che Greta ha respinto con decisione. La discussione è presto degenerata: “Mi ha spinto contro la sua macchina facendomi cadere a terra”. Nel cadere, i pantaloni della ragazza si sono impigliati nello sportellino del serbatoio dell’auto, squarciandosi. “Sono rimasta praticamente con i pantaloni in mano. Ho iniziato a urlare, ero sconvolta. Mi sono alzata minacciando di chiamare i Carabinieri e lui ha puntato l’erogatore della pompa contro di me, cospargendomi di benzina”.

In preda allo shock, la 25enne si è posizionata davanti al veicolo dell’aggressore in attesa dei soccorsi e ha chiesto aiuto a un collega. “Era pieno giorno, davanti alle telecamere e a diversi testimoni, ma nessuno si è avvicinato neppure per darmi un fazzoletto. È stato orribile. Per fortuna il mio collega è arrivato subito e ha fotografato la targa dell’auto di quest’uomo”.

I Carabinieri sono giunti poco dopo insieme a un’ambulanza del 118. La giovane è stata visitata e refertata: nel documento medico, visionato da Fanpage.it, si legge “Aggressione fisica e verbale da una persona non nota con spinte e successivo spargimento di benzina sul corpo dal collo in giù”.

L’uomo avrebbe fornito la sua versione ai militari, ma la procedura prevede che la querela non scatti d’ufficio. Greta Lodi ha 90 giorni di tempo per sporgere denuncia. “Mi hanno spiegato così. I Carabinieri hanno comunque acquisito i filmati delle telecamere e ascoltato il dipendente della pompa che ha confermato i fatti”, ha precisato.

Il dolore, oltre che per l’aggressione subita, deriva dal comportamento degli astanti: “Io mi sono sentita umiliata e quasi colpevole. Ero lì, con i pantaloni squarciati, in lacrime e coperta di benzina, mentre lui sosteneva che ero stata io ad aggredirlo. C’erano donne che hanno visto tutta la scena, ma nessuna mi ha allungato nemmeno un fazzoletto”.

Nonostante lo shock, la ragazza si è detta pronta a procedere legalmente. “Vorrei farlo perché quell’uomo poteva essere mio padre e probabilmente a casa ha una famiglia. Quella sera avrà baciato sua moglie e messo a letto i figli. Io invece stavo lavando via la benzina dal mio corpo con il sapone per i piatti. Se ci penso mi vengono i brividi”.



Add comment