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“Alcol e bicchieri vicino alla piscina”: la Procura fa chiarezza sulla morte di Simona Cinà



La tragedia di Simona Cinà, ventenne pallavolista trovata senza vita durante una festa in una villa a Bagheria, continua a sollevare interrogativi. A quasi tre giorni dall’accaduto, la Procura di Termini Imerese ha diffuso un comunicato stampa per chiarire alcuni aspetti della vicenda e smentire le informazioni circolate nelle ore successive al tragico evento.



Secondo quanto riportato dalla Procura, il corpo di Simona Cinà è stato scoperto intorno alle 4 del mattino da alcuni degli ultimi partecipanti rimasti alla festa. La giovane si trovava sul fondo della piscina, in una zona poco illuminata e distante dal bancone del bar e dalla consolle musicale. Dopo il ritrovamento, almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati per recuperare il corpo e hanno tentato di rianimarla con manovre salvavita, in attesa dell’arrivo dei soccorritori.

Il personale medico del 118, giunto sul posto poco dopo, ha provato a rianimare la ragazza, ma ogni tentativo è risultato vano. Il decesso è stato constatato alle 5 del mattino. Nel frattempo, le forze dell’ordine della Compagnia Carabinieri di Bagheria, supportate dal Nucleo Investigativo di Monreale, hanno avviato i primi accertamenti. Sono stati effettuati rilievi fotografici dello stato dei luoghi, sequestri di oggetti ritenuti utili e l’ispezione cadaverica esterna da parte del medico legale. L’autopsia è stata disposta immediatamente per determinare le cause della morte.

La Procura ha inoltre affrontato alcune dichiarazioni fatte dal legale della famiglia Cinà, l’avvocato Gabriele Giambrone, che aveva sollevato dubbi sulla presenza di alcol alla festa. Secondo quanto riferito dall’avvocato, i genitori della ragazza avevano trovato solo bottiglie d’acqua al loro arrivo sul posto, un dettaglio che sembrava contraddire la natura dell’evento. Tuttavia, la Procura ha smentito questa informazione, precisando che nei pressi del bancone adibito a bar sono stati rinvenuti bicchieri e bottiglie di alcolici, confermando che si trattava di una festa.

Il procuratore Lorenza Turnaturi ha dichiarato: “Si deve specificare la assoluta infondatezza dell’informazione relativa al mancato rinvenimento, sui bordi e nella zona adiacente alla piscina, di oggetti (bottiglie, bicchieri, piatti ecc.) che lasciassero ritenere che in quel luogo si era tenuta una festa. In detti luoghi – e, in particolare, nei pressi del bancone adibito a bar – sono stati rinvenuti bicchieri e bottiglie di alcolici.”

La nota della Procura sottolinea inoltre la collaborazione dei partecipanti alla festa con gli inquirenti. Tutti coloro che sono stati ascoltati come persone informate sui fatti hanno mostrato un atteggiamento cooperativo e si sono messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria fin da subito.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale e il mondo dello sport, lasciando aperte molte domande su cosa sia realmente accaduto durante quella notte. L’autopsia sarà cruciale per chiarire le cause del decesso e fornire risposte ai genitori della giovane atleta. Nel frattempo, le indagini proseguono per ricostruire ogni dettaglio della tragica serata.



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