Panico totale a Cesenatico stamattina, roba da film d’azione ma senza stuntman. Verso le undici, proprio in via Aurelio Saffi, vicino al bar “Aragosta” e in mezzo al casino del mercato ambulante, un tizio anziano al volante di una Mercedes d’epoca ha perso completamente il controllo. Cioè, non una sbandata qualunque: ha preso in pieno tutto quello che gli capitava davanti.
Pare che il signore fosse appena uscito da un distributore di benzina lì vicino. Poi, chissà cosa sia successo – forse un malore, forse solo sfortuna nera – ha mollato il volante e la macchina è partita come un proiettile. Ha falciato macchine parcheggiate, bici, pure uno scooter. Alla fine, la Mercedes si è ribaltata e si è fermata quasi sulla pista ciclabile. Da non crederci.
Chi era lì si sarà preso un colpo: undici veicoli sfasciati, biciclette volate sull’asfalto, turisti stesi a terra che stavano semplicemente passando di lì. Gente che urlava, altri che correvano a capire se qualcuno ci fosse rimasto sotto. Un casino assurdo.
Per fortuna, e qui si può parlare di puro culo, nessuno si è fatto davvero male. Cinque feriti, ma niente di gravissimo: due portati via in codice giallo, tre in verde, tutti al “Bufalini” di Cesena. Ambulanza e Vigili del fuoco sono arrivati in un lampo, hanno messo tutto in sicurezza e dato una mano ai feriti. Roba da manuale, almeno quello.
I vigili urbani si sono messi subito a fare i rilievi, misurare, fotografare, cercare di capire se l’uomo al volante abbia avuto un malore improvviso o se sia successo qualcos’altro.
Il sindaco, Matteo Gozzoli, ha subito postato sui social per avvertire la gente e confermare i dettagli: undici mezzi coinvolti, cinque feriti, ma – e qui l’ha detto pure lui – “poteva andare molto, ma molto peggio”. E c’ha ragione.
Intanto, il tratto di via Saffi era tutto un groviglio di lamiere, bici piegate, folla curiosa attorno ai soccorritori. Un quadretto niente male, insomma. Adesso tocca aspettare che le indagini chiariscano che diavolo sia successo davvero. Perché stavolta, per miracolo, nessuno ci ha lasciato la pelle.



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