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Approvato il Decreto Sicurezza: cosa cambia per sgomberi, cannabis e protezione delle forze dell’ordine



La Camera dei Deputati ha approvato il decreto Sicurezza con 163 voti favorevoli, 91 contrari e un astenuto. Il provvedimento introduce nuove norme su manifestazioni, occupazioni, cannabis light e apre alla castrazione chimica volontaria per reati sessuali.



Con 163 voti a favore, 91 contrari e un astenuto, la Camera dei Deputati ha approvato il decreto Sicurezza, che ora passa all’esame del Senato per la conversione in legge entro il 10 giugno. Il provvedimento, fortemente sostenuto dal governo guidato da Giorgia Meloni, introduce una serie di nuove misure in materia di sicurezza pubblica, tra cui l’inasprimento delle pene per chi manifesta, la criminalizzazione dell’occupazione abusiva di immobili e il divieto di commercio della cannabis light.

Il decreto, composto da 39 articoli, prevede l’introduzione di oltre dieci nuovi reati e almeno nove aggravanti. Tra le novità più significative, l’introduzione di una nuova circostanza aggravante per i reati commessi all’interno o nelle immediate vicinanze delle stazioni ferroviarie o delle metropolitane, nonché all’interno dei convogli adibiti al trasporto passeggeri. Questa aggravante si applica ai delitti non colposi contro la vita e l’incolumità pubblica e individuale, contro la libertà personale e contro il patrimonio.

Il decreto introduce anche il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, punito con la reclusione da due a sette anni. È prevista una procedura d’urgenza per il rilascio dell’immobile e la conseguente reintegrazione nel possesso. Il reato è procedibile a querela, ma diventa perseguibile d’ufficio se perpetrato ai danni di incapaci per infermità o età.

Per quanto riguarda le manifestazioni, vengono inasprite le pene per il delitto di danneggiamento in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, qualora il fatto sia commesso con violenza alla persona o minaccia. È previsto l’arresto in flagranza differita quando il fatto è commesso in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico.

Il decreto introduce nuovi reati per la detenzione di materiale contenente istruzioni per il compimento di atti di terrorismo, nonché sulla preparazione e sull’uso di sostanze esplosive o tossiche per delitti nei confronti dello Stato. Viene punito con la reclusione anche chi distribuisce o divulga tale materiale informativo. Inoltre, si inaspriscono le pene, fino a cinque anni di carcere, per chi impiega minori nell’accattonaggio.

Il blocco stradale o ferroviario attuato tramite il proprio corpo diventa reato, con la reclusione fino a un mese e la multa fino a 300 euro. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite e può arrivare fino a sei anni di carcere. Pene più severe anche per chi deturpa beni adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche, con la reclusione da sei mesi a un anno e sei mesi e la multa da 1.000 a 3.000 euro.

Il decreto prevede un’aggravante per le truffe effettuate ai danni di persone vulnerabili per età, con arresto in flagranza e inasprimento delle sanzioni. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, le truffe a over 65 sono cresciute negli ultimi anni da 21.480 nel 2020 a 26.630 nel 2022.

Per le detenute madri, la stretta introdotta dal decreto trasforma da obbligatorio a facoltativo il rinvio della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore a un anno. L’esecuzione della pena non sarà differibile laddove ci sia il rischio di commissione di ulteriori delitti. Inoltre, si dispone che scontino la pena, qualora non venga disposto il rinvio, presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri (Icam). Il differimento potrà essere revocato se la madre ha comportamenti identificabili come un grave pregiudizio alla crescita del minore.

Viene disposto il divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa (Cannabis sativa L.), anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti che la contengono (inclusi oli ed estratti). Per chi viola il divieto scatteranno le sanzioni previste per gli stupefacenti e sostanze psicotrope. Resta la possibilità di commercializzare i semi.

Il decreto consente alle Forze di polizia di utilizzare le bodycam, i dispositivi di videosorveglianza indossabili nei servizi di mantenimento dell’ordine pubblico, di controllo del territorio, di vigilanza di siti sensibili, nonché in ambito ferroviario e a bordo treno. Restano esclusi gli agenti della polizia locale. Vengono previste inoltre più tutele per gli agenti, in particolare il riconoscimento di un beneficio economico per le spese legali sostenute da ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria, nonché dai vigili del fuoco, indagati o imputati nei procedimenti riguardanti fatti inerenti al servizio svolto (fino a un massimo di 10.000 euro).

Altra norma contestata è quella che prevede il reato di resistenza anche passiva all’interno di carceri e centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Si tratta delle condotte che impediscono il compimento degli atti dell’ufficio o del servizio necessari alla gestione dell’ordine e della sicurezza. Viene inoltre previsto un nuovo reato finalizzato a reprimere gli episodi di proteste violente da parte di gruppi di stranieri irregolari trattenuti nei Cpr. Infine, vengono semplificate le procedure per la costruzione dei centri di permanenza per i rimpatri attraverso la possibilità di derogare ad ogni disposizione di legge (ad eccezione della legge penale e del codice delle leggi antimafia e dell’Unione europea).

Per acquistare una sim telefonica, un migrante dovrà presentare un documento d’identità e non più il permesso di soggiorno, come prevedeva la prima versione del testo. I gestori dei negozi che non osserveranno gli obblighi di identificazione dei clienti, rischiano la sanzione amministrativa della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.

Si autorizzano gli agenti di pubblica sicurezza a portare senza licenza anche armi non in dotazione ufficiale quando non sono in servizio. Si estende così una prerogativa prima limitata a figure chiave della sicurezza nazionale (dai prefetti al capo della polizia). Ok ad armi lunghe da fuoco, rivoltelle, pistole e bastoni animati con lama entro i 65 centimetri.

Per quanto riguarda i servizi segreti, è saltato l’obbligo della pubblica amministrazione – incluse le università – di collaborare con gli 007, che resterà una facoltà. I loro poteri vengono comunque rafforzati grazie alla previsione di scriminanti per “la direzione e l’organizzazione” da parte dei servizi di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico.

Infine, il governo ha accolto un ordine del giorno presentato dalla Lega, a firma di Igor Iezzi, che impegna l’esecutivo a istituire un tavolo tecnico per valutare l’introduzione della castrazione chimica volontaria per i condannati per reati di violenza sessuale. Il testo dell’ordine del giorno specifica che la misura dovrebbe essere applicata “con il consenso del condannato” e nel rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali. L’approvazione di questa proposta ha suscitato forti critiche da parte delle opposizioni, che l’hanno definita una “deriva medievale” e in contrasto con la Costituzione.



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