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Arrestato a Milano il poliziotto che ha ucciso Matteo Barone: positivo all’alcol test



Guida ubriaco, investe e ammazza un ragazzo di venticinque anni: questa è la cruda realtà. Il poliziotto—sì, proprio lui, uno che dovrebbe dare il buon esempio—ha travolto Matteo Barone, che aveva un anno meno di lui, a Milano all’alba di sabato 6 settembre. Il tipo era fuori servizio, girava con la sua macchina privata, e adesso è finito ai domiciliari per omicidio stradale. Bella storia, davvero.



La scena? Tra via Adelchi e via Porpora, mica in una zona sperduta. Appena successo il casino, gli hanno fatto subito l’alcol test (come da copione), e—ma va?!—è risultato positivo. Cioè, ha deciso di mettersi al volante dopo aver bevuto. Non esattamente la mossa più intelligente del secolo. Il poliziotto, ovviamente fuori di testa dallo shock, è stato portato in ospedale in codice verde, giusto per i controlli di rito. Intanto, la polizia locale si sta facendo il mazzo per ricostruire tutto e sta sentendo testimoni a raffica.

Pare che, oltre ad essere sbronzo, il tizio non abbia nemmeno dato la precedenza—Matteo stava attraversando sulle strisce, eh. Siamo proprio al top. Gli investigatori devono ancora mettere insieme tutti i pezzi, ma la storia sembra già scritta.

E per chi se lo chiede: sì, sia la vittima che il poliziotto stavano tornando a casa dopo una notte in giro. Erano tipo le sei del mattino, quell’ora in cui o crolli a letto o fai danni. Il botto, l’arrivo dei soccorsi, la corsa disperata verso l’ospedale… ma niente da fare. Matteo non ce l’ha fatta. E adesso si cerca di capire fino in fondo come sia potuto succedere. Ma, diciamolo, certe cose non dovrebbero proprio accadere.



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