Don Alì, un ventiquattrenne originario del Marocco e noto sui social come il “re dei maranza”, è stato arrestato dopo un episodio di violenza avvenuto lo scorso ottobre. Insieme ad alcuni complici, si era recato all’uscita di una scuola elementare per aggredire un insegnante, accusato di maltrattamenti nei confronti di un bambino, parente di uno degli aggressori. Tuttavia, i presunti maltrattamenti non sono mai stati accertati.
L’aggressione si è intensificata quando una collega del maestro, intervenuta per recuperare la figlia dell’uomo, è stata coinvolta. Nonostante l’arrivo della donna, i tre giovani hanno continuato a intimidire l’insegnante, colpendolo ripetutamente alla nuca. L’intero episodio è stato documentato in un video, successivamente pubblicato su Instagram da Don Alì, con didascalie che definivano il docente “pedofilo”. Dopo l’accaduto, il professore ha presentato denuncia, portando il giudice per le indagini preliminari a emettere un provvedimento cautelare nei confronti del tiktoker.
@momentidicasaArrestato il tiktoker Don Alì, il “re dei maranza”- con dei complici aveva aggredito un maestro fuori scuola ♬ suono originale – Momenti di famiglia
Tre giorni fa, Don Alì era riuscito a sfuggire all’arresto da parte dei Falchi della Squadra Mobile, ma successivamente è stato catturato. Dovrà ora rispondere all’accusa di atti intimidatori. Per lo stesso reato, è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altri due giovani, di 24 e 27 anni, che hanno partecipato all’aggressione.
Don Alì, che vanta un seguito di 222 mila follower su Instagram e 338 mila su TikTok, è diventato famoso per i suoi video provocatori, in cui sfida le forze dell’ordine e intimidisce persone sconosciute. Tra i vari episodi che lo hanno visto coinvolto, spicca un attacco avvenuto l’11 novembre a Torino, durante il quale avrebbe colpito ripetutamente con una mazza chiodata il parabrezza di un veicolo appartenente a una troupe della trasmissione “Diritto e Rovescio” di Rete 4, infrangendolo. Il giudice ha descritto Don Alì come un individuo pericoloso.
La notorietà di Don Alì è iniziata nel 2021, quando un video lo mostrava mentre insultava un agente della polizia municipale, rifiutandosi di esibire i documenti. Dopo essere stato fermato, è stato trattenuto per 48 ore e successivamente condannato per resistenza a pubblico ufficiale, ricevendo una pena di quattro anni, con obbligo di forma. Negli ultimi tempi, ha pubblicato frequentemente video in cui si allena presso la palestra Krushi Bugna, situata in Barriera di Milano.
L’episodio dell’aggressione al maestro ha sollevato interrogativi non solo sulla condotta di Don Alì e dei suoi complici, ma anche sul ruolo dei social media nella diffusione di comportamenti violenti. Il fatto che un video di tale violenza sia stato condiviso e commentato su piattaforme pubbliche ha suscitato preoccupazione tra i genitori e gli educatori, che temono l’influenza negativa che tali contenuti possono avere sui giovani.
Le autorità stanno ora esaminando la situazione, con particolare attenzione alle dinamiche sociali e culturali che possono portare a episodi di violenza tra i giovani. La questione della responsabilità dei social media nel facilitare o condannare comportamenti violenti è diventata un tema centrale nel dibattito pubblico, spingendo a una riflessione su come gestire e moderare i contenuti online.
In questo contesto, la comunità si interroga su come affrontare situazioni simili in futuro e su quali misure preventive possano essere adottate per garantire la sicurezza nelle scuole e nelle comunità. L’arresto di Don Alì potrebbe rappresentare un punto di svolta per affrontare problematiche più ampie legate alla violenza giovanile e all’uso improprio dei social media.



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