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Autopsia sulla bambina trovata morta a Villa Pamphili: emersi segni di percosse, strangolamento e digiuno prolungato. Gli inquirenti indagano su un sospetto fuggito all’estero



La tragica vicenda della bambina trovata senza vita a Villa Pamphili, a Roma, si arricchisce di nuovi dettagli inquietanti emersi dall’autopsia. Secondo quanto riportato, la piccola non mangiava da diversi giorni prima del decesso e presentava segni di percosse e strangolamento. Questo dato ha portato gli investigatori a rivedere la cronologia degli eventi, spostando la morte della madre, trovata poco distante, a circa cinque o sette giorni prima rispetto al ritrovamento del corpo della bambina.



L’esame autoptico ha inoltre confermato che la bambina è stata vittima di violenza fisica prima di essere soffocata. Al momento, l’identità dell’aggressore non è ancora stata ufficialmente confermata, ma alcune indiscrezioni suggeriscono che le autorità siano vicine a individuare il responsabile. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, sia la donna che la bambina sarebbero state identificate, così come un uomo che era stato visto in loro compagnia nei giorni precedenti alla tragedia.

Le indagini si stanno concentrando su un cittadino statunitense, che sarebbe già fuggito all’estero. Per questo motivo, la Polizia italiana ha allertato l’Interpol per favorire una rapida localizzazione del sospettato. Le prime ipotesi suggeriscono che l’uomo possa essere coinvolto sia nella morte della bambina che nel tentativo di occultare il corpo della donna, coprendolo con un telo da campeggio.

La madre della piccola, secondo le informazioni trapelate, avrebbe avuto 29 anni ed era anch’essa cittadina americana. La vicenda presenta ancora numerosi punti oscuri e gli investigatori mantengono il massimo riserbo, evitando di rilasciare dichiarazioni ufficiali in questa delicata fase delle indagini.

Alcune fonti riferiscono che una possibile svolta nel caso potrebbe essere arrivata grazie a una segnalazione al programma televisivo “Chi l’ha Visto”. Un telespettatore avrebbe raccontato di aver assistito a una lite tra un uomo e una donna nei pressi di Villa Pamphili, circostanza che avrebbe portato le forze dell’ordine a intervenire e identificare i due. Secondo questa versione, la donna coinvolta nella lite sarebbe proprio la vittima trovata morta.

Un’altra pista seguita dagli inquirenti riguarda l’associazione benefica che avrebbe fornito alla donna la tenda trovata sul luogo del ritrovamento. L’organizzazione, che registra i dati delle persone cui offre assistenza, potrebbe aver contribuito a identificare la vittima e a ricostruire i suoi ultimi giorni di vita.

Nonostante le diverse ipotesi in campo, molte domande rimangono senza risposta. Chi ha aggredito la bambina? Quale ruolo ha avuto l’uomo visto con loro nei giorni precedenti? E quali sono stati gli eventi che hanno portato a questa drammatica conclusione? Gli investigatori stanno lavorando intensamente per fare luce su una storia che continua a sconvolgere l’opinione pubblica.

La vicenda di Villa Pamphili rappresenta un caso complesso e doloroso, con implicazioni umane e investigative che richiedono grande attenzione e delicatezza. Le autorità stanno facendo il possibile per risolvere il mistero e assicurare alla giustizia i responsabili di questa tragedia.



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