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Bambina aggredita dal pitbull ad Acerra: il papà la porta in ospedale, ripreso dalle telecamere



Le indagini sulla tragica morte di una bambina di 9 mesi, avvenuta il 16 febbraio scorso ad Acerra, continuano a intensificarsi. La piccola ha perso la vita dopo essere stata aggredita da un pitbull, e gli inquirenti stanno attualmente esaminando le immagini delle videocamere di sorveglianza della clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove è stata portata dal padre dopo l’incidente. L’aggressione si sarebbe verificata mentre la bimba dormiva nel letto dei genitori, e ora si cerca di chiarire cosa sia accaduto esattamente.



Le autorità stanno analizzando non solo le registrazioni della clinica, ma anche quelle delle telecamere situate nell’intera area circostante, comprese quelle di proprietà comunale e privata. Queste immagini potrebbero fornire informazioni cruciali per comprendere se il padre della bimba, attualmente indagato per omicidio colposo e mancata vigilanza, abbia lasciato la piccola sola in casa con i cani. Oltre al pitbull, nella abitazione era presente anche un’altra cagnolina meticcia.

Secondo quanto riportato da fonti locali, le telecamere della struttura sanitaria avrebbero immortalato l’arrivo del padre con la figlia in braccio. Le condizioni della bambina erano critiche, tanto da essere classificate con un codice “rosso molto critico” al momento del ricovero. Gli inquirenti sperano che questi filmati possano contribuire a chiarire i numerosi interrogativi che circondano il caso, incluso il ruolo del cane che ha attaccato la piccola.

Nell’atto di nomina dei consulenti tecnici, si sottolinea che la bambina è stata uccisa dai morsi del cane. Questo elemento è uno dei motivi per cui il padre è sotto indagine. Si afferma che “in qualità di genitore avente in custodia la figlia minore, ometteva la vigilanza e custodia del cane pitbull in suo possesso, il quale aggrediva la minore provocandole lesioni personali che determinavano la morte”.

Tuttavia, emergono dettagli inquietanti riguardo al pitbull. Nonostante l’aggressione, non ci sarebbero tracce di sangue sul muso dell’animale. Inizialmente, il padre aveva dichiarato che a mordere la piccola fosse stato un cane randagio. Per questo motivo, sono in corso analisi sulle feci del pitbull e della meticcia, per cercare eventuali tracce organiche della bimba. Inoltre, non sono state trovate macchie di sangue neppure nella camera in cui si sarebbe verificato l’attacco, poiché la scena è stata prontamente pulita dai familiari, che sono intervenuti prima dell’arrivo delle autorità.

Questa pulizia tempestiva ha sollevato preoccupazioni riguardo alla contaminazione della scena del crimine. Per chiarire la situazione e dimostrare la “estraneità alla pulizia” della casa, l’avvocato del padre presenterà un’istanza per un nuovo interrogatorio, ritenendo necessario chiarire ulteriormente le circostanze.



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