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Barbero rompe il silenzio: “Cosa ci fanno ingoiare è inaccettabile”, affondo contro Meloni e von der Leyen



Marco Travaglio e Alessandro Barbero discutono dell’aumento delle spese militari e delle priorità sociali in Italia alla festa de Il Fatto Quotidiano



Il dibattito sull’equilibrio tra sicurezza nazionale e sviluppo sociale ha aperto la festa de Il Fatto Quotidiano, in corso fino al 14 settembre. Tra i relatori protagonisti, il giornalista Marco Travaglio e lo storico Alessandro Barbero hanno affrontato il delicato tema delle crescenti spese militari italiane in un contesto di risorse pubbliche limitate per sanità, istruzione e welfare.

Durante la serata, Travaglio ha interpellato Barbero sulla validità del motto latino reso nuovamente attuale dalla politica italiana ed europea: “si vis pacem, para bellum”, ovvero “se vuoi la pace, prepara la guerra”. “Ha mai funzionato, ha mai avuto un senso?”, ha chiesto.

Lo storico ha risposto con fermezza: “Il fatto che oggi ci vogliano far ingoiare le spese militari quando mancano i soldi per sanità e scuola dicendoci ‘è per la pace’, ecco, io non lo accetto”. Barbero ha inoltre ricordato che storicamente chi ha incrementato gli investimenti in armamenti sapeva che prima o poi li avrebbe usati, con effetti devastanti per la società.

Il confronto ha messo in luce come, in Italia, si stia discutendo di un aumento significativo della spesa militare che rischia di sottrarre risorse essenziali a settori chiave come la sanità e l’istruzione. Questa dinamica è alimentata dalle scelte strategiche del governo guidato da Giorgia Meloni e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, le quali sostengono la necessità di rafforzare la difesa nazionale e collettiva nel contesto geopolitico attuale.

Il dibattito ha coinvolto anche la società civile presente, che ha discusso sull’impatto sociale di tali politiche, esaminando il delicato equilibrio tra la tutela della sicurezza e la garanzia di servizi pubblici adeguati. [Marco Travaglio] e [Alessandro Barbero] hanno espresso opinioni convergenti nel considerare che la vera pace si costruisca anche e soprattutto attraverso investimenti nel welfare, nell’istruzione e nella coesione sociale.



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