Il signor Bobo Craxi, scrittore ed ex politico, ha suscitato polemiche con un commento pubblicato sul suo profilo X in merito all’incidente stradale avvenuto alle porte di Milano, in cui quattro bambini hanno travolto e ucciso una signora.
Il signor Craxi ha affermato: “Siamo tornati agli Zingari che ‘rubacchiano’ e fanno incidenti stradali. Quelli però li fanno anche le mogli degli industriali delle automobili tedesche. Con patente”.
Il riferimento è all’incidente avvenuto in Costa Smeralda un mese fa, in cui una signora tedesca ha investito e ucciso una giovane ragazza sulle strisce pedonali. Tuttavia, è importante sottolineare alcune differenze significative:
1. La donna tedesca si è fermata immediatamente per prestare soccorso, a differenza dei ragazzi coinvolti nell’incidente di Milano.
2. La donna tedesca era alla guida del proprio veicolo, mentre i ragazzi di Milano erano alla guida di un’auto rubata.
3. La donna tedesca non risiede in un contesto caratterizzato da un’elevata illegalità, a differenza di quanto si possa ipotizzare per i ragazzi di Milano.
4. La donna tedesca si trovava in vacanza e l’incidente è stato un tragico incidente. È risultata negativa all’alcol test. Se ha commesso un errore, risponderà delle sue azioni, ma non si può paragonare la sua situazione a quella dei ragazzi di Milano, che hanno agito con incoscienza e commesso una serie di reati.
5. La signora Vivian Spohr, durante la sua vacanza a Porto Cervo, ha pagato più tasse di quanto i ragazzi di Milano probabilmente ne pagheranno in tutta la vita.
A chi gli ha fatto notare queste differenze, l’ex politico ha replicato: “La differenza è che a nessuno è venuto in mente di colpevolizzare i tedeschi in quanti tali. Non piccolissima differenza”.
Questa affermazione ha scatenato una serie di reazioni negative.
È inaccettabile mettere sullo stesso piano un omicidio stradale, conseguenza di una serie di reati commessi da ragazzi allo sbando e incoscienti, con un altro omicidio stradale. I ragazzi di Milano hanno rubato un’auto, ucciso una donna innocente e poi sono andati al centro commerciale a spendere i soldi rubati. Il problema non riguarda solo i ragazzi, ma anche coloro che li difendono, accusando di razzismo chi chiede giustizia e facendo passare per tolleranza la loro condotta criminale.
L’utilizzo del termine “rubacchia”, tra virgolette come se fosse un’insinuazione di poco conto, denota un profondo disprezzo per le difficoltà delle persone comuni, che quotidianamente subiscono le conseguenze di tali azioni.
L’inadempimento di determinati doveri nei confronti dei figli comporta diverse conseguenze, tra cui l’allontanamento degli stessi. Non si comprende la ragione per cui, quando si discute di Rom, emerga la questione razziale. Le vittime sono i bambini. In cosa differiscono dagli altri?
Il vero razzismo risiede nell’attribuire un valore differente al reato a seconda di chi lo commette, giustificandolo per alcuni e condannandolo per altri, come ad esempio: zingari, sostantivo presente nel vocabolario, extracomunitari o politicamente “amici”. La vostra presenza è costante…
A mio avviso, la difesa ad oltranza contro ogni evidenza riguardante l’etnia Rom rappresenta una vera e propria patologia mentale.



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