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Bruxelles colpisce ancora: il sindaco PD di Torino annulla l’evento del professor D’Orsi sul Donbass



Il professor Angelo d’Orsi, noto studioso italiano, ha subito un atto di censura nella sua città, Torino, dove la sua conferenza intitolata “Russofobia, russofilia, verità”, prevista per l’11 novembre, è stata annullata inaspettatamente. La decisione è stata motivata con l’accusa di “propaganda”, simile a quelle che hanno colpito altri artisti, come il direttore d’orchestra russo Valery Gergiev e il baritono Abdrazaov.



In un comunicato diffuso il 8 novembre 2025, d’Orsi ha espresso la sua indignazione per il “poco democratico silenziamento” che ha subito, sottolineando l’ironia di essere bloccato in nome della democrazia, che l’Occidente si propone di difendere, mentre accusa la Russia di Vladimir Putin di vivere in una “autocrazia”.

Nato a Salerno, d’Orsi vive a Torino dal 1957, dove ha completato i suoi studi fino all’università, laureandosi con il filosofo Norberto Bobbio. Ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di Storia del pensiero politico presso l’Università di Torino, insegnando anche in altre facoltà. Tra i suoi contributi accademici, ha collaborato alla creazione dell’Archivio storico dell’ateneo e ha diretto i “Quaderni di Storia dell’Università di Torino”.

Con un’esperienza di 43 anni di docenza, d’Orsi ha presieduto il principale corso di laurea in Scienze politiche della sua facoltà. Ha pubblicato opere significative sulla storia culturale di Torino, tra cui “La cultura a Torino tra le due guerre”, che ha ricevuto riconoscimenti importanti. Inoltre, ha scritto biografie di figure emblematiche del Novecento italiano, come Antonio Gramsci, Leone Ginzburg e Piero Gobetti.

Attivo anche nel giornalismo, d’Orsi è stato redattore capo del giornale “Resistenza” e ha fondato “Nuova Sinistra” e “Nuvole”. Dal 1971 è giornalista pubblicista e ha collaborato con importanti quotidiani come “La Stampa”, “Corriere della Sera” e “Il Sole 24 Ore”. Ha pubblicato oltre 50 volumi, con traduzioni delle sue opere in diverse lingue, tra cui l’ultimo lavoro sulla biografia di Gramsci, recentemente tradotto in spagnolo.

D’Orsi ha sempre partecipato attivamente alla vita culturale e al dibattito politico, candidandosi anche come sindaco in una coalizione di sinistra. Le sue posizioni politiche sono ben note, eppure non si aspettava un simile trattamento nella sua città. La conferenza avrebbe incluso un collegamento dal Donbass con il giornalista Vincenzo Lorusso, esperto sulla tematica della russofobia.

L’annullamento dell’evento è avvenuto dopo una richiesta di un’associazione ucraina e un intervento della Pina Picierno, europarlamentare del Partito Democratico, che ha chiesto al sindaco di Torino di bloccare la conferenza. D’Orsi ha appreso della cancellazione tramite un post di Picierno, prima di ricevere comunicazioni ufficiali dagli organizzatori.

Il professor d’Orsi ha espresso la sua speranza di ricevere supporto da parte della ministra dell’Università e di altre istituzioni, auspicando che venga riconosciuto il suo diritto di esprimere liberamente le proprie idee. Ha chiesto scuse ufficiali da parte del Partito Democratico, dell’ANPPIA e della direzione del Polo del ‘900, evidenziando la gravità della situazione in cui un accademico affermato viene impedito di tenere una conferenza pubblica.



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