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Bufera su Renato Zero per la battuta sulla Premier: “Meloni? Solo col prosciutto”, ma attacca anche Schlein



Nell’intervista concessa ad Aldo Cazzullo per il Corriere della SeraRenato Zero ripercorre con tono ironico e affettuoso episodi emblematici della sua carriera e della sua vita privata. Tra le figure che segnarono i suoi esordi, l’amica Patty Pravo, all’epoca ancora Nicoletta Strambelli, che “riapparve bionda platino su una Rolls Royce bianca”, e Loredana Bertè, con la quale l’artista ha condiviso momenti di grande intensità e qualche attrito: «Abbiamo avuto contrasti, ma la mia assenza le ha fatto bene, è diventata più paziente».



Indimenticabile l’incidente a Roma, quando una Fiat 500 guidata da un amico sbandò sfondando una vetrina. «Uscii dal tettuccio e pensai: sono già un angelo», racconta Zero. Portato per errore nel reparto femminile del Policlinico, fu seguito dall’amico Roberto D’Agostino, che scherzando urlava: «A’ Renatì, faje vedè er pisello!».

Il padre, agente di polizia, fu un pilastro nel suo percorso di accettazione: dopo aver scoperto un sacchetto con tutine e boa, gli disse semplicemente: «Vestiti come vuoi, da domani esci così». Un incoraggiamento che cementò la libertà d’espressione del futuro cantante.

Con affetto Zero ricorda anche l’amore per Enrica Bonaccorti, definendolo un «percorso meraviglioso, fatto di scambi di emozioni». È lei che lo spinse a incidere il primo disco e che lo presentò a Gianni Boncompagni, da cui nacque il nome d’arte: «Fiacchini è fiacco, vale poco, vale zero».

Il cantautore menziona le sue amicizie più care, da Rino Gaetano, cui regalò un cilindro poi usato a Sanremo, a Lucio Dalla e Mia Martini, e parla con tenerezza della compagna storica Lucy Morante, «la mia più grande alleata, sin dai tempi della gavetta».

Non mancano i cenni politici: «Non voto, mi presenterei senza fiducia. Rimpiango gli anni Sessanta e Settanta, quando i politici difendevano i lavoratori». Alla domanda su Giorgia Meloni, risponde con ironia: «I meloni mi piacciono solo con il prosciutto».

Sul piano musicale, l’autore di “Mi vendo” e “Triangolo” ammette di aver spesso anticipato i tempi: «Ognuno si porge e qualcuno deve acquisire di quella persona un bisogno sentimentale. Oggi con i social è tutto un vendere e acquistare».

Nel nuovo album “L’OraZero”, Zero riflette sul presente e sulle guerre interiori: «Siamo tutti soldati nostro malgrado, in una battaglia anche dentro di noi. L’OraZero è il momento di acquisire coscienza e responsabilità».

Alla soglia dei 75 anni, l’artista confessa di non temere la solitudine: «A volte la cerco, vado a ritrovare emozioni che ho perso. Anche il mio angelo custode ormai ha 75 anni, sta sempre in panchina».

Parola chiave: Renato Zero

Titolo: Renato Zero, tra ricordi e sincerità: «Loredana, Enrica, Lucio… la mia vita è stata un abbraccio continuo»



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