​​


Cadavere in un sacco a Milazzo, il vicino confessa: “L’ho ucciso per una lite sulla cunetta”



Il caso dell’omicidio di Salvatore Italiano, avvenuto a Milazzo il 10 luglio scorso, ha trovato una svolta decisiva con la confessione del vicino di casa, Giuseppe Cordici, sessantenne incensurato, ora detenuto in carcere. La vicenda, che ha sconvolto la comunità locale, è legata a una lite per motivi di vicinato, culminata in un tragico epilogo.



Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il corpo di Salvatore Italiano era stato ritrovato all’interno di grossi sacchi di plastica neri abbandonati lungo via Capuana, nel quartiere Bastione di Milazzo. Alcuni passanti avevano notato i sacchi e dato l’allarme, portando alla scoperta del cadavere. Le indagini hanno immediatamente puntato verso il vicino di casa, Giuseppe Cordici, grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.

Le immagini mostravano chiaramente i due uomini insieme, mentre si allontanavano in auto in un orario compatibile con il momento della morte della vittima. Inizialmente, durante gli interrogatori, Cordici aveva ammesso di aver incontrato il vicino quella mattina, ma aveva negato ogni coinvolgimento nel delitto, sostenendo di essersi allontanato poco dopo. Gli investigatori, tuttavia, non hanno mai creduto a questa versione.

La svolta è arrivata quando Giuseppe Cordici ha chiesto spontaneamente di essere riascoltato dal giudice e ha confessato l’omicidio. L’uomo ha spiegato che il gesto sarebbe stato motivato da una lite legata a una cunetta per lo scolo delle acque tra le due proprietà. Secondo il racconto del reo confesso, tutto sarebbe iniziato nell’ottobre dell’anno scorso, quando la vittima aveva inviato una lettera di contestazione alla moglie dell’assassino.

La disputa tra le due famiglie si era intensificata nei mesi successivi. Il 7 luglio scorso, il Comune di Milazzo aveva notificato alle parti che Salvatore Italiano aveva richiesto l’accesso agli atti relativi alla concessione edilizia del fabbricato della moglie di Cordici. L’anziano avrebbe voluto costringere la famiglia del vicino a realizzare la cunetta per lo scolo delle acque, minacciando altrimenti di denunciarli per presunte irregolarità urbanistiche dell’immobile.

Il confronto tra i due uomini è avvenuto proprio il 10 luglio, giorno dell’omicidio. Secondo la confessione di Cordici, durante l’incontro avrebbe portato con sé un’arma da fuoco e, dopo un acceso diverbio, avrebbe sparato tre colpi a distanza ravvicinata contro il vicino. Successivamente, avrebbe nascosto il corpo in sacchi di plastica e lo avrebbe abbandonato lungo la strada.

L’omicidio ha lasciato sgomenta la comunità di Milazzo, dove entrambi gli uomini erano conosciuti. Ora Giuseppe Cordici dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Le indagini hanno evidenziato come una questione apparentemente banale legata a una cunetta per lo scolo delle acque abbia portato a una tragedia. La dinamica dei fatti e la confessione dell’assassino hanno chiarito molti aspetti della vicenda, ma rimane il dolore per la perdita di una vita e per un conflitto che si è trasformato in violenza estrema.

La confessione di Cordici rappresenta un elemento chiave nel procedimento giudiziario. Gli inquirenti continuano a lavorare per ricostruire tutti i dettagli dell’accaduto e comprendere se ci siano ulteriori elementi o responsabilità legate al caso.



Add comment