L’attrice Angelina Jolie si trovava in Ucraina per una missione umanitaria, precisamente a Kherson, quando un episodio inaspettato ha interrotto il suo viaggio. Durante la visita, il bodyguard dell’attrice è stato fermato e “reclutato” con la forza dall’esercito ucraino, un evento che ha suscitato scalpore e preoccupazione.
Secondo quanto riportato dall’Ukrainska Pravda e confermato dal comando regionale di polizia della città di Mykolaiv, la missione di Jolie ha subito un imprevisto significativo. L’attrice, in qualità di Ambasciatrice di Buona Volontà delle Nazioni Unite, si era recata nelle regioni meridionali dell’Ucraina per visitare malati e bambini ricoverati in strutture mediche e ospedali pediatrici. Kherson, una delle città più colpite dal conflitto in corso, era il fulcro della sua visita.
Tuttavia, durante il suo soggiorno, il corteo che accompagnava Jolie è stato fermato dai dipendenti di un centro militare territoriale. Il bodyguard, che si trovava con l’attrice, è stato portato via dai soldati ucraini e condotto in un centro di reclutamento nella regione di Nikolaev. Le autorità militari hanno giustificato il fermo affermando che l’uomo aveva “problemi con i documenti”, nonostante quest’ultimo avesse ripetutamente sottolineato di scortare una “persona importante”.
Questa non è la prima volta che Angelina Jolie visita l’Ucraina. La sua precedente visita risale al 30 aprile 2022, quando si recò a Leopoli per incontrare rifugiati e volontari, nonché sfollati provenienti dal Donetsk. La sua presenza nelle zone colpite dalla guerra ha sempre avuto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni delle persone vulnerabili.
AGGIORNAMENTO: Secondo le agenzie di stampa, si sostiene che Jolie sia riuscita a far liberare il suo bodyguard, ma ci sono voci sui canali Telegram che affermano il contrario. La situazione si complica ulteriormente con la notizia che il bodyguard, identificato come Dmitrij, si trova attualmente all’interno di un distretto militare, dove dovrebbe essere assegnato ai reparti operativi.
Dmitrij, che è un allenatore di sambo da combattimento originario di Kropyvnytskyi, è descritto dai media ucraini non come una guardia del corpo, ma come un volontario che accompagnava Jolie. È emerso che l’uomo ha problemi alla schiena e possiede un certificato che attesta che è idoneo solo per il servizio in retrovia. La sua ragazza ha dichiarato che non riesce a contattarlo, alimentando ulteriormente le preoccupazioni sulla sua situazione.
L’episodio ha sollevato interrogativi sulla gestione delle operazioni di reclutamento in un contesto di emergenza come quello attuale in Ucraina. La tensione tra le necessità di sicurezza e le missioni umanitarie è palpabile, e situazioni come quella vissuta da Jolie e dal suo bodyguard evidenziano le sfide che si presentano in contesti di conflitto.
La missione di Angelina Jolie in Ucraina ha quindi messo in luce non solo il suo impegno umanitario, ma anche le complessità e le difficoltà che possono sorgere in situazioni di crisi. Mentre l’attrice continua a lavorare per portare attenzione sulle problematiche umanitarie, gli eventi di Kherson dimostrano quanto sia fragile e complesso il panorama in cui opera.



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