Il caso che coinvolge Fabrizio Corona e Alfonso Signorini si evolve, andando oltre il conflitto personale e trasformandosi in una questione di sistema. Oggi, il Codacons, insieme all’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, ha depositato un esposto presso la Procura della Repubblica di Milano, l’AGCOM e il Garante per la Privacy. L’intento è quello di indagare su possibili violazioni delle norme sui mass media e su illeciti penali che potrebbero estendersi oltre le accuse di revenge porn rivolte a Corona.
L’esposto non si limita a contestare le singole accuse rivolte a Signorini, ma amplia il campo d’indagine al meccanismo di selezione dei concorrenti nei programmi di reality. Secondo il Codacons, le recenti rivelazioni evidenziano “meccanismi opachi nei processi di casting”, caratterizzati da tre elementi principali: l’uso di contatti diretti e informali tra figure di vertice del settore televisivo e aspiranti concorrenti, la commistione tra la sfera professionale e le relazioni personali, e l’assenza di criteri di selezione formalizzati, trasparenti e verificabili.
Il fulcro della questione risiede nell’asimmetria di potere esistente nel sistema. Da un lato ci sono i selezionatori, figure che decidono chi avrà l’opportunità di partecipare a programmi che possono cambiare la vita di una persona. Dall’altro, gli aspiranti concorrenti, spesso giovani e inesperti, disposti a tutto pur di ottenere visibilità. In questo contesto, il Codacons sottolinea che “il rischio di condizionamenti indebiti o di utilizzi distorti dei dati personali risulta oggettivamente accentuato”.
Il Testo unico dei servizi di media audiovisivi (Decreto Legislativo 208/2021) stabilisce precisi principi che i fornitori di servizi televisivi devono rispettare, tra cui correttezza, trasparenza, lealtà e responsabilità editoriale. Il Codacons sostiene che tali principi non debbano applicarsi solo alla fase di messa in onda dei programmi, ma debbano estendersi anche alle fasi di ideazione, produzione e selezione dei contenuti e dei partecipanti. Se le accuse sollevate si rivelassero fondate, queste procedure sarebbero state violate sistematicamente.
L’esposto richiede alla Procura di Milano di verificare “la sussistenza di eventuali ipotesi penalmente rilevanti”. Il Codacons ha identificato tre profili specifici di potenziale reato: abuso di posizione o di relazioni di potere, possibile lesione della libertà di autodeterminazione della persona, e condotte che potrebbero integrare fattispecie penalmente rilevanti. In altre parole, se qualcuno ha sfruttato il proprio ruolo per ottenere favori sessuali in cambio di opportunità professionali, non si tratta solo di un comportamento moralmente discutibile, ma di reati specifici previsti dal codice penale. Se questo sistema ha coinvolto più persone, programmi e edizioni, l’inchiesta potrebbe espandersi in modo significativo.
Ora, l’esposto è stato presentato a tre autorità diverse. La Procura di Milano dovrà decidere se aprire un fascicolo autonomo rispetto all’inchiesta per revenge porn che coinvolge Corona. L’AGCOM dovrà esaminare se Mediaset ha violato le normative sui servizi audiovisivi, mentre il Garante per la Privacy dovrà accertare se i dati personali degli aspiranti concorrenti siano stati trattati in conformità con la normativa europea.
Tre fronti aperti, tre autorità che lavorano in parallelo, e una certezza: il caso non riguarda più solo Signorini e Corona, ma solleva interrogativi più ampi sul modo in cui vengono selezionati i concorrenti dei reality show in Italia. Le dinamiche di potere nel mondo della televisione e la tutela di chi, pur di apparire in tv, potrebbe aver subito pressioni, ricatti o condizionamenti, sono ora sotto i riflettori.
Il Codacons ha deciso di agire “nell’interesse degli utenti dei servizi media-audiovisivi, degli aspiranti partecipanti a programmi televisivi di intrattenimento e, più in generale, dell’interesse pubblico alla trasparenza, correttezza e legalità del sistema radiotelevisivo nazionale”. Queste dichiarazioni formali nascondono una sostanza molto concreta: se le accuse hanno fondamento, non solo Signorini potrebbe cadere, ma l’intero sistema potrebbe essere messo in discussione.



Add comment