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Chi è Luca Girimonte, il ragazzo di 20 anni che guidava la Bmw nell’incidente sulla Colombo costato la vita a Beatrice Bellucci



Luca Girimonte, un giovane di 22 anni, è al centro di un’indagine per omicidio stradale dopo un tragico incidente avvenuto la sera di venerdì 24 ottobre su via Cristoforo Colombo a Roma. Girimonte, che lavorava come elettricista, era alla guida di una BMW Serie 1 quando ha travolto una Mini Cooper su cui viaggiava Beatrice Bellucci, una ventenne che si trovava sul sedile del passeggero insieme a un’amica. L’incidente ha avuto esiti fatali per Bellucci, mentre l’amica è attualmente ricoverata in condizioni gravi all’ospedale San Camillo, con lesioni significative agli arti, all’addome e al torace.



La famiglia di Girimonte si è trasferita dalla Calabria a Anzio circa trent’anni fa. Il giovane ha conseguito il diploma come perito elettrotecnico e lavora presso un’azienda di Albano che si occupa anche della manutenzione delle Ferrovie dello Stato. Secondo quanto riferito dal padre, Giuseppe Girimonte, la BMW era di proprietà del figlio. “Con l’assicurazione abbiamo messo anche il GPS, così venerdì sera ho saputo dell’incidente tramite un messaggio automatico sul cellulare. E mi sono precipitato in ospedale”, ha spiegato il padre, che è corso al San Giovanni, lo stesso ospedale dove è stata portata Beatrice Bellucci.

Dai profili social di Luca Girimonte, emerge una forte passione per i motori, con numerose foto che lo ritraggono in sella alla sua moto da cross. Questa passione, che ha coltivato nel corso degli anni, è evidente dalle immagini condivise online. Tuttavia, l’incidente ha stravolto la vita di Girimonte, che ha subito fratture alle costole e allo sterno ed è attualmente ricoverato in terapia intensiva al San Giovanni.

Luca Girimonte è indagato per omicidio stradale, come previsto dalla normativa in casi di incidenti mortali. Gli esami tossicologici e alcolemici a cui è stato sottoposto hanno dato esito negativo. Tuttavia, la sua posizione legale rimane incerta, poiché diversi testimoni affermano che la sua BMW stesse viaggiando a velocità elevata, forse in una sorta di gara con almeno un’altra vettura. Un amico che viaggiava con lui è uscito illeso dall’incidente.

Il padre Giuseppe ha difeso il figlio, dichiarando: “Non è vero niente, non c’era nessuna gara e mio figlio è stato tamponato, me lo ha detto il passeggero che era con lui”. Questa versione è stata ripetuta anche da Luca Girimonte agli agenti della polizia locale, ai quali ha riferito di aver viaggiato a una velocità di 70 chilometri orari. Tuttavia, i rilievi effettuati sul luogo dell’incidente e le testimonianze raccolte sembrano contraddire la sua versione dei fatti.

Le indagini sono in corso e gli inquirenti stanno esaminando le prove raccolte, comprese le dichiarazioni dei testimoni oculari. La dinamica dell’incidente è ancora oggetto di accertamenti, e si cerca di chiarire se ci siano state responsabilità aggiuntive da parte di Girimonte o di altri veicoli coinvolti.

Il tragico evento ha suscitato una forte reazione nella comunità locale, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza stradale. Gli incidenti come questo pongono interrogativi sulla guida sicura e sul rispetto delle norme del codice della strada, soprattutto tra i giovani.

La vicenda di Luca Girimonte e Beatrice Bellucci rappresenta una dolorosa realtà che colpisce molte famiglie, e il caso continua a essere monitorato dalle autorità competenti. Mentre Bellucci è stata ricordata come una giovane promettente, la comunità attende risposte chiare su quanto accaduto quella tragica sera di ottobre.



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