Un pomeriggio che avrebbe dovuto essere dedicato alla passione per il mare si è trasformato in una tragedia per Andrea Bruglia, imprenditore di Ancona e velista esperto. L’uomo, 62 anni, ha perso la vita ieri al largo del Conero in un drammatico incidente avvenuto sulla sua imbarcazione, il Raggio Verde 2. Un epilogo tragico in quel mare che aveva sempre amato e che ora lo consegna al ricordo della comunità anconetana.
Originario di Ancona, Bruglia era una figura nota sia per la sua attività imprenditoriale che per la sua passione per la vela. Dopo gli studi presso l’Itis Volterra e un periodo all’Università di Urbino, aveva intrapreso una carriera nel settore delle forniture mediche, fondando la Bhoma, un’azienda che si era affermata come punto di riferimento per le strutture sanitarie. La sua dedizione al lavoro era accompagnata da una grande capacità manageriale, che gli aveva permesso di distinguersi nel panorama imprenditoriale.
Nonostante il successo professionale, il mare rimaneva il fulcro della vita di Andrea Bruglia. Socio del circolo Stamura fin dagli anni Ottanta, trascorreva gran parte del suo tempo libero a bordo della sua barca a vela. Il Raggio Verde 2, un Grand Soleil 43 di tredici metri, era equipaggiato con tre cabine e dotato di ogni comfort. Con questa imbarcazione aveva affrontato numerose traversate impegnative, spesso condividendo l’esperienza con i figli Alessandro e Arianna, ai quali aveva trasmesso la sua passione per la navigazione.
Negli ultimi anni, Bruglia aveva avviato un progetto innovativo chiamato eSeample, dedicato a promuovere vacanze sostenibili in barca a vela. Il Raggio Verde 2 era stato equipaggiato con un motore elettrico, una scelta che rifletteva il suo impegno per l’ambiente e il suo interesse per le tecnologie all’avanguardia. Questo approccio sostenibile si rispecchiava anche nella sua vita quotidiana, essendo un convinto utilizzatore di veicoli elettrici e proprietario di una Tesla.
Il tragico incidente si è verificato mentre Bruglia navigava a motore. Secondo le ricostruzioni iniziali, il velista sarebbe stato colpito improvvisamente dal boma della barca, cadendo in acqua proprio mentre l’elica era in funzione. L’impatto con l’elica gli ha procurato ferite gravissime alla testa e alle braccia. Nonostante il disperato tentativo del figlio Alessandro, che si è tuffato in mare nel tentativo di salvarlo, per Andrea Bruglia non c’è stato nulla da fare.
La Guardia Costiera ha rapidamente raggiunto l’imbarcazione per prestare soccorso. I presenti sono stati condotti al porto dorico, dove li attendevano i soccorritori della Croce Gialla, della Croce Rossa e il personale del 118. Purtroppo, ogni intervento si è rivelato inutile: Bruglia era già deceduto.
La notizia della sua scomparsa ha lasciato sgomenti amici e conoscenti. Tra questi Luigi Lanari, velista e amico di lunga data: “Ci conoscevamo da anni, solo due settimane fa eravamo in vacanza insieme. Lo avevo visto passare al largo del Passetto e ci eravamo dati appuntamento a Marina Dorica. Non avrei mai immaginato che sarebbe stato l’ultimo saluto”.



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