Il giorno di Pasqua, domenica 20 aprile, si è consumata una tragedia all’interno di un’abitazione in via Giovanni Randaccio a Milano, dove è stato ucciso Angelito Acob Manansala, un domestico di 61 anni di origine filippina. L’uomo, che stava per sposarsi a ottobre, è stato aggredito nel momento in cui è rientrato a casa dopo una passeggiata con il suo cane. Non appena ha varcato la soglia, ha trovato un giovane, Dawda Bandeh, di 28 anni, intento a rovistare nei cassetti della villa.
Secondo le ricostruzioni, Manansala non ha avuto il tempo di lanciare l’allerta, poiché il ladro lo ha strangolato prima che potesse chiedere aiuto. L’omicidio è avvenuto nella mattinata di Pasqua, in un contesto che ha lasciato la comunità locale sotto shock. Bandeh, originario del Gambia, era regolarmente residente a Bulgarograsso, in provincia di Como, e si sarebbe trattenuto nell’abitazione per diverse ore, mentre il corpo di Manansala rimaneva all’interno.
Il proprietario della villa, un israeliano di 52 anni, ha scoperto il cadavere di Manansala solo dopo le 18:00. Dopo aver chiuso la porta dell’abitazione, ha contattato le forze dell’ordine, che sono intervenute rapidamente. Gli agenti hanno arrestato Bandeh, trovandolo in possesso di circa 80 euro, il che ha sollevato ulteriori domande sul suo intento e sulla dinamica dell’evento.
La notizia dell’omicidio ha suscitato grande commozione, soprattutto tra coloro che conoscevano Angelito Acob Manansala. La sua compagna, con cui conviveva da sei anni, ha confermato che i due avrebbero dovuto sposarsi nelle Filippine a ottobre. Il console generale delle Filippine ha incontrato la famiglia di Manansala il giorno successivo all’omicidio, esprimendo le sue condoglianze e assicurando che la salma sarebbe stata rimpatriata secondo le volontà della compagna.
Amici e vicini di casa hanno descritto Manansala come una persona gentile e disponibile, ben integrata nella comunità. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile, non solo tra i familiari, ma anche tra coloro che lo conoscevano. La notizia dell’omicidio ha colpito profondamente i residenti della zona, che non si aspettavano un evento così tragico in una comunità generalmente tranquilla.
Le indagini sull’omicidio di Manansala proseguono, con la polizia che sta cercando di ricostruire i dettagli di quanto accaduto. Nonostante l’arresto di Bandeh, molte domande rimangono senza risposta, in particolare riguardo alle motivazioni che hanno spinto il giovane a commettere un atto così violento.
Il caso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle abitazioni e sull’importanza di proteggere i lavoratori domestici, spesso vulnerabili a situazioni di pericolo. Le autorità locali stanno esaminando le circostanze dell’omicidio e stanno lavorando per garantire che simili eventi non si ripetano in futuro.
In attesa di ulteriori sviluppi, la comunità di Milano si unisce nel dolore per la perdita di Angelito Acob Manansala, un uomo che aveva ancora tanto da vivere e che stava per realizzare il sogno di una vita felice accanto alla sua compagna. Mentre le indagini continuano, il ricordo di Manansala rimarrà vivo nei cuori di chi lo ha conosciuto, un tragico monito sulla fragilità della vita e sulle conseguenze della violenza.
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