Claudio Citro, un 41enne originario di Salerno, è morto in ospedale dopo essere stato colpito da un taser durante un intervento della polizia. L’incidente è avvenuto all’alba di ieri, lunedì 15 settembre, in via Beethoven, alle porte di Reggio Emilia. Nonostante i tentativi di rianimazione dei paramedici del 118, l’uomo è deceduto poco dopo il suo arrivo presso l’ospedale Santa Maria Nuova.
Citro si era trasferito a Montecatini Terme, in provincia di Pistoia, dove aveva avviato un’attività di rivendita di automobili usate, gestita insieme ai familiari. Era solito tornare a Reggio Emilia, dove risiedono ancora il padre e altri parenti.
Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 5:30, Citro si trovava nella zona di Massenzio ed era apparso agitato, manifestando comportamenti aggressivi. Gli agenti, per fermarlo, hanno deciso di utilizzare il taser. Purtroppo, questo intervento ha avuto conseguenze tragiche: l’uomo è stato trasferito d’urgenza in ospedale, ma le sue condizioni si sono rapidamente aggravate, portando al decesso.
I quotidiani locali riportano che Claudio Citro aveva precedenti penali e nel corso degli anni era stato coinvolto in operazioni legate a usura ed estorsione. A seguito dell’incidente, la Procura di Reggio Emilia ha aperto un’inchiesta per verificare le modalità e i tempi dell’intervento della pattuglia che ha interagito con l’uomo. Gli inquirenti hanno disposto accertamenti approfonditi, compresa l’autopsia sul corpo di Citro, che sarà fondamentale per chiarire vari aspetti della vicenda, inclusa la possibile assunzione di alcol o sostanze stupefacenti.
La morte di Claudio Citro segue due incidenti simili avvenuti ad agosto, quando due uomini, il 57enne Gianpaolo Demartis e il 41enne Elton Bani, sono deceduti dopo essere stati colpiti da un taser in circostanze analoghe, rispettivamente il 16 e il 17 agosto, a Olbia e Genova. Questi eventi hanno riacceso il dibattito sull’uso di questo dispositivo da parte delle forze dell’ordine e sulla sua pericolosità.
La situazione ha sollevato polemiche politiche, con le opposizioni, in particolare il partito Avs, che chiedono una sospensione dell’uso del taser. D’altra parte, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha difeso l’uso di questo strumento, definendolo “imprescindibile” per le operazioni di polizia. Anche i sindacati di polizia e carabinieri hanno espresso solidarietà agli agenti coinvolti e hanno sostenuto l’uso del taser come misura necessaria per garantire la sicurezza.
Il caso di Claudio Citro ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, evidenziando la complessità delle situazioni in cui le forze dell’ordine si trovano a operare. Mentre l’inchiesta prosegue, le autorità stanno cercando di fare chiarezza su quanto accaduto e di stabilire le responsabilità legate all’uso del taser.
La comunità di Reggio Emilia è scossa dall’accaduto, e la famiglia di Citro sta affrontando un momento difficile. La perdita di un familiare in circostanze così drammatiche ha suscitato un forte senso di smarrimento e dolore tra i suoi cari. Le indagini continueranno nei prossimi giorni, e si attendono ulteriori sviluppi in merito a questa tragica vicenda.
L’uso del taser da parte delle forze dell’ordine rimane un tema controverso, con opinioni divergenti sulla sua efficacia e sicurezza. Mentre le indagini sul caso di Claudio Citro sono in corso, il dibattito pubblico sull’argomento è destinato a intensificarsi, con richieste di maggiore trasparenza e responsabilità nell’uso di tali strumenti da parte della polizia.



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