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Chi ha ucciso Charlie Kirk? Un video mostra tre uomini sospetti vicino alla vittima: dubbi sulla versione ufficiale



L’omicidio di Charlie Kirk ha sollevato numerosi interrogativi e ambiguità, portando a una revisione critica degli eventi che hanno portato alla sua morte. Secondo alcune analisi, l’attentato non sarebbe stato perpetrato dal presunto tiratore, Tyler Robinson, ma da un’altra persona che si trovava più vicino al palco durante l’incidente. Queste incongruenze sollevano dubbi sulla ricostruzione ufficiale dell’accaduto.



Una delle principali incongruenze riguarda la dinamica del colpo. Quando Kirk è stato colpito, il suo corpo si è accasciato sulla sinistra, suggerendo che il proiettile provenisse dalla destra. Tuttavia, secondo la versione ufficiale, Robinson si trovava sul tetto di fronte a Kirk, a una distanza di circa 150 metri. Se il colpo fosse realmente partito da quella posizione, ci si aspetterebbe un impatto frontale o leggermente diagonale, il quale avrebbe dovuto far cadere Kirk all’indietro, piuttosto che farlo accasciare su un fianco. Questo rappresenta la prima anomalia da considerare.

In aggiunta a questa discrepanza, sono emersi dettagli inquietanti riguardanti tre uomini che si trovavano nei pressi di Kirk durante l’attentato. Uno di questi individui sembra trovarsi in una posizione lineare perfetta rispetto all’attivista, mentre gli altri due, analizzati più attentamente, si trovano dietro di lui. Uno di questi uomini, indossando una polo bianca, ha compiuto gesti sospetti, toccandosi prima il cappello e poi l’orecchio destro. Questi gesti, osservati con attenzione, non sembrano naturali e destano perplessità, specialmente considerando il contesto.

Il secondo uomo, vestito con una maglietta nera, ha compiuto un gesto strano con il braccio, toccandosi la spalla. Questo comportamento anomalo è avvenuto pochi istanti prima dello sparo, suggerendo una possibile comunicazione tra i presenti.

Il terzo individuo, che portava una borsa a tracolla, ha attirato particolare attenzione. Dopo che Kirk ha risposto alla prima domanda, si è allontanato di alcuni passi, restando immobile mentre l’attivista parlava durante il comizio alla Utah University. Osservando con maggiore attenzione, sembra che l’uomo stesse tenendo qualcosa sotto l’ascella, un oggetto che appare solido. Dopo lo sparo, questo soggetto ha rimosso rapidamente la mano dall’ascella e ha fatto due passi indietro, come se volesse nascondere l’oggetto infilato in tasca.

Un’altra curiosità è il comportamento del terzo uomo durante il momento critico. Mentre tutti gli altri si voltano per guardare Kirk, colpito, lui continua a guardare dritto davanti a sé, come se stesse cercando di assicurarsi di non essere visto. Questo comportamento solleva ulteriori interrogativi sulla sua reale intenzione e sul suo possibile coinvolgimento nell’attentato.

Le incongruenze nella narrazione ufficiale e i comportamenti sospetti di questi tre uomini pongono interrogativi sul reale autore dell’attentato. Potrebbe essere plausibile che uno di loro sia stato il vero esecutore, mentre Robinson potrebbe essere stato utilizzato come capro espiatorio. La narrazione mediatica si concentra su Tyler Robinson, distogliendo l’attenzione da potenziali colpevoli che potrebbero trovarsi in libertà.

In un contesto più ampio, si può osservare come la storia tende a ripetersi. La strategia di concentrare l’attenzione su un singolo individuo, come nel caso di Robinson, può servire a nascondere la verità su chi potrebbe realmente aver orchestrato l’omicidio. Storie passate, come quelle di James Ray o Sirhan Sirhan, mostrano come le masse possano essere facilmente distratte da narrazioni semplificate, mentre la verità rimane celata.



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