La Corte d’Assise di Parma, presieduta dal giudice Alessandro Conti, ha deciso di richiedere una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e di volere di Chiara P., la giovane accusata di aver ucciso i suoi due neonati e di averli poi sepolti nel giardino della casa familiare a Vignale di Traversetolo. La decisione è stata presa durante la prima udienza del processo, che si è svolta nei giorni scorsi.
L’obiettivo della perizia è quello di determinare lo stato mentale della ragazza al momento dei fatti e valutare eventuali rischi legati alla sua pericolosità sociale. L’incarico sarà ufficialmente conferito ai periti il prossimo 15 settembre, data in cui verranno ascoltati anche i primi testimoni chiamati a deporre nel processo.
La vicenda ha attirato grande attenzione mediatica e suscitato profondo sconcerto nella comunità locale. Chiara P., 22 anni, è accusata di duplice omicidio premeditato e occultamento di cadaveri. La difesa della giovane ha richiesto l’accertamento psichiatrico, sostenendo che sia fondamentale comprendere il comportamento della ragazza nel periodo antecedente ai tragici eventi. “La domanda principale di questo processo, non è cosa ha fatto Chiara, ma chi sia lei”, ha dichiarato il suo avvocato difensore, Nicola Tria. Secondo il legale, è necessario approfondire le dinamiche psicologiche che hanno portato ai fatti contestati.
Tuttavia, il pubblico ministero ha espresso perplessità sulla necessità di una perizia psichiatrica, ritenendo che non vi siano elementi concreti che indichino la presenza di una patologia mentale. “Nella vita della 22enne non c’è niente che possa insinuare il dubbio di una patologia psichiatrica”, ha sottolineato la pm durante l’udienza. Nonostante ciò, la Procura non si è opposta alla decisione della Corte, pur chiedendo di attendere il parere dei consulenti già nominati prima di procedere con ulteriori accertamenti.
Il caso ha visto una forte partecipazione emotiva anche in aula. Chiara P. è stata condotta al tribunale a bordo di un’auto dei carabinieri, mentre i suoi genitori sono arrivati poco dopo, accolti dall’abbraccio degli amici presenti all’esterno del palazzo di giustizia. In aula era presente anche l’ex fidanzato della giovane, assistito dall’avvocato Monica Moschioni, che si è costituito parte civile insieme ai genitori della ragazza.
Gli eventi risalgono a un periodo ancora da chiarire nei dettagli, ma secondo le accuse, Chiara P. avrebbe agito con premeditazione, sopprimendo i suoi due neonati subito dopo il parto e occultandone i corpi nel giardino della villetta familiare. La difesa punta a dimostrare che la giovane fosse in uno stato mentale alterato, incapace di comprendere pienamente le proprie azioni.
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