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Choc a Roma, donna getta feci sugli affreschi della Basilica di Santa Maria degli Angeli



Un episodio insolito e sconcertante si è verificato nella mattinata di martedì 9 settembre a Roma, precisamente nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, situata in Piazza della Repubblica. Una donna, mescolata tra turisti e pellegrini, ha compiuto un gesto che ha destato scalpore e indignazione. Dopo essere entrata nel luogo di culto, ha aperto il proprio zaino, estraendo una busta contenente feci, che ha poi scagliato contro alcune opere artistiche presenti all’interno della chiesa.



Secondo quanto riferito dai responsabili della basilica, le opere colpite erano protette da uno strato di plexiglass, che ha evitato danni diretti ai dipinti. La donna, identificata come una sessantenne senza fissa dimora, è stata fermata e denunciata per danneggiamento di luoghi sacri e religiosi. Al momento non sono ancora chiare le motivazioni che l’hanno spinta a compiere tale gesto.

Gli affreschi presi di mira si trovano ad altezza uomo e appartengono a un periodo relativamente moderno rispetto ai capolavori rinascimentali conservati nella basilica. Come spiegato dai curatori della chiesa all’agenzia Adnkronos, “fortunatamente sono state prese di mira opere relativamente più moderne, quelle ad altezza uomo, e comunque conservate dietro al plexiglass”. Non risultano danneggiati i dipinti del presbiterio, realizzati da alcuni dei più importanti pittori del Rinascimento italiano.

La Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri è uno dei luoghi di culto più noti della capitale italiana. Situata a pochi passi dalla stazione Termini, la chiesa ha una storia che risale al sedicesimo secolo. L’edificio originario era il frigidarium delle antiche terme di Diocleziano, trasformato in basilica nel 1562 per volere di Papa Pio IV. Per la sua realizzazione fu incaricato Michelangelo Buonarroti, che progettò l’adattamento dell’antico complesso termale in luogo sacro. La basilica è anche nota per il suo ruolo simbolico: è considerata la Chiesa di Stato della Repubblica Italiana. Questo titolo le fu attribuito dopo aver ospitato nel 1896 le nozze di Vittorio Emanuele III di Savoia con la principessa Elena del Montenegro.

Nonostante l’incidente abbia provocato sgomento tra i presenti e i responsabili della chiesa, il danno materiale è stato limitato grazie alla protezione delle opere con plexiglass. Tuttavia, resta da chiarire il motivo dietro l’azione della donna. Gli investigatori stanno cercando di comprendere se il gesto sia stato frutto di un disagio personale o se vi siano altre ragioni alla base.

La Basilica di Santa Maria degli Angeli rappresenta un punto di riferimento culturale e spirituale per Roma e per l’intera Italia. Oltre a essere un luogo di culto, ospita opere d’arte di grande valore storico e artistico. Tra queste, i dipinti del presbiterio attribuiti a maestri del Rinascimento italiano e altre opere moderne che arricchiscono l’ambiente sacro.

L’episodio accaduto solleva interrogativi sulla sicurezza dei luoghi sacri e sulla necessità di proteggere il patrimonio artistico da atti vandalici. Sebbene in questo caso i danni siano stati contenuti grazie alle misure già adottate per la conservazione delle opere, è evidente che episodi simili possano mettere a rischio l’integrità dei beni culturali.

La donna responsabile del gesto è stata denunciata per danneggiamento di luoghi sacri e religiosi. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire i suoi movimenti e le sue motivazioni per comprendere se vi siano legami con altri episodi o se il gesto sia stato isolato. La basilica continuerà a essere un centro nevralgico per il turismo religioso e culturale, mantenendo alta l’attenzione per la salvaguardia delle opere che custodisce.



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