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Concerti in Russia, Albano replica duramente alle critiche: “Avete rotto!”



Tra ricordi, polemiche e riflessioni sulla politica internazionale, Al Bano Carrisi torna a parlare in un’intervista che tocca temi personali e pubblici, dal concerto di San Pietroburgo alle sue relazioni familiari, fino all’attualità legata al conflitto in Ucraina. Il cantante, dal suo buen retiro di Cellino San Marco, si racconta alla vigilia di un nuovo impegno artistico.



La sua estate, come ricorda, è stata scandita da grandi eventi musicali: «È stata fantastica, con i 400 mila presenti al concerto di San Pietroburgo del 20 giugno. Non hanno potuto soddisfare una richiesta di altri 2 milioni di persone. Ho notato una gran voglia di pace, mentre pensavo ci fosse stato di guerra. Invece non c’era la tensione: che cosa ne sappiamo noi di quel che accade lì, io ho visto la normalità».

Al suo arrivo in Russia, sottolinea il cantante, l’accoglienza è stata calorosa: «Dopo che ho mostrato i documenti all’arrivo, i gendarmi hanno anche voluto farsi fare una foto con me».

Non sono mancate le critiche alla sua partecipazione a San Pietroburgo. Tra le voci contrarie anche quella di Romina Power, che aveva commentato: «Non era il luogo né il momento per cantare Felicità». Al Bano replica: «Poteva risparmiarsi un’uscita infelice e non veritiera, non era stata invitata a quel concerto… sono tutti imbottiti di verità non giuste. Prima di andare ho chiesto che concerto fosse, era per l’Economic Forum che si tiene da 15 anni: questa volta hanno scelto me, e sono andato».

Sul piano privato, il cantante mantiene il riserbo riguardo alle dichiarazioni dell’ex moglie sui propri amori: «Lei ha fatto la sua scelta, io non ho avuto niente da dire e tutto da soffrire… in silenzio educato ho fatto la mia scelta. Non ha saputo mantenere i patti, secondo i quali fino ai 18 anni i ragazzi restavano con me a studiare. Quindi mi son fatto una vita. Vivere in quella casa senza la voce dei bambini era impossibile».

Diverso il tono quando parla di Loredana Lecciso, sua attuale compagna: «Sarà stato il 2000 circa, allora. Loredana ha un cervello eccezionale, parliamo la stessa lingua e in tanti anni le tempeste ci sono state ma alla base ci sta la famiglia che è condivisa in pieno».

Non manca un passaggio sul Festival di Sanremo: «Ero abituato a un signore che aveva per nome Pippo Baudo, Amadeus e Carlo Conti mi hanno dimostrato che il mondo è cambiato. Quando si parla di una proposta, si può dire di sì ma anche di no, però non debbono farti fare la figura del coglione. Le parole debbono avere un peso. Io debbo passare gli esami con loro? Semmai loro con me, data l’età ed esperienza… senza presunzione».

Proprio Pippo Baudo è stato ricordato dal cantante ai funerali di Militello, e non a Roma: «Nell’ultimo mese Pippo stava a Tor Vergata, e da lui tutti i giorni andava un medico, Fausto D’Agostino, che è di Cellino e mi dava notizie. Militello è anche un ricordo: il 15 settembre 1974 Pippo mi mandò a cantare per la Festa del Santo Patrono al suo paese. Con Pippo è stata famiglia. Dopo il dramma di mia figlia, l’unica intervista di quelle vere è stata con lui a Cellino».

I programmi futuri includono un concerto al Cremlino: «Solo tre giorni fa mi hanno chiamato per il Cremlino il 19 marzo, ho chiesto che concerto è».

Sul conflitto in Ucraina, Al Bano non usa mezzi termini: «Con la sua potenzialità, poteva rafforzare il confine ma non invadere. Tutti quei morti, chi se ne accollerà l’onere? Dovranno rispondere a Mamma Storia. Putin l’ho conosciuto bene, l’invasione non l’ho accettata, e secondo me nemmeno lui. Saranno stati i generali».

Il cantante ricorda anche la sua esperienza personale: «In Ucraina, quando ho parlato bene di Putin, mi hanno messo nella lista nera. Allora sono andato all’ambasciata ucraina di Roma e mi hanno intervistato… hanno capito e cancellato il provvedimento, quando ho spiegato il punto di vista di un artista».

Infine, replica a chi lo ha etichettato insieme a Iva Zanicchi e Pupo come “trimurti musicale della destra italiana”: «Quello str…o che ha detto questo si documenti meglio».



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