La Procura di Roma ha confermato l’identità della donna rinvenuta morta a Villa Pamphili. Si tratta di Anastasia Trofimova, una giovane di origine russa, nata a Omsk il 21 settembre 1996, che avrebbe compiuto 29 anni quest’anno. La madre della vittima ha riconosciuto la figlia e ha fornito ulteriori dettagli sulla sua vita e sugli ultimi contatti avuti con lei.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Anastasia Trofimova si trovava in Italia insieme alla sua bambina, nata il 14 giugno 2024 a Malta. La piccola, che inizialmente era stata registrata con il nome di Andromeda Ford, veniva chiamata anche Lucia. Purtroppo, la bambina è deceduta a poco meno di un anno di età. La madre di Anastasia ha dichiarato di aver sentito la figlia l’ultima volta il 27 maggio scorso tramite una videochiamata. In quell’occasione, Anastasia le aveva presentato il suo compagno, un uomo che si faceva chiamare Rexal Ford.
Le autorità italiane stanno collaborando con l’FBI e le forze dell’ordine maltesi per fare luce sulla vicenda. L’uomo, che si è presentato con il nome di Rexal Ford, è stato arrestato in Grecia con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Nonostante il passaporto che utilizzava sembri autentico, le autorità stanno verificando la sua reale identità. Secondo quanto riportato, l’uomo si era presentato come sceneggiatore e regista e aveva conosciuto Anastasia a Malta, dove sarebbe nata anche la loro figlia.
La madre di Anastasia ha raccontato che il 2 giugno, un giorno prima dell’ultimo avvistamento della figlia, aveva ricevuto un’email in cui Anastasia le confidava di avere problemi con il compagno, ma che stavano cercando di risolverli. In passato, Anastasia aveva inviato alla madre alcune foto del compagno con la bambina in braccio e immagini che mostravano i tatuaggi distintivi della giovane.
L’indagine è stata resa complessa dalla presunta falsa identità dell’uomo arrestato. Grazie alla collaborazione internazionale, si sta cercando di ricostruire il suo passato e verificare i diversi nomi che potrebbe aver utilizzato nel corso del tempo. L’FBI ha avuto un ruolo fondamentale nel chiarire alcuni aspetti del caso e nel confermare l’autenticità del passaporto utilizzato da Rexal Ford.
La Procura di Roma ha sottolineato l’importanza del confronto delle impronte digitali della vittima con quelle riportate sul passaporto per confermare definitivamente l’identificazione di Anastasia. Nel frattempo, continuano le indagini per accertare le circostanze esatte che hanno portato alla tragica morte della giovane donna e della sua bambina.
La vicenda ha suscitato grande attenzione mediatica, anche grazie all’intervento della madre di Anastasia, che ha contattato la trasmissione “Chi l’ha visto?” per denunciare la scomparsa della figlia. “È mia figlia, si chiama Anastasia. Era andata a Malta per studiare”, ha dichiarato la donna ai microfoni del programma televisivo.
Le autorità stanno lavorando senza sosta per fare piena luce su questo caso drammatico e assicurare alla giustizia i responsabili.
Add comment