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“Cosa fai, scappi?” Scontro in Parlamento: la deputata sovranista accusa la premier sul caso dei droni russi



Il Parlamento europeo si prepara a votare due mozioni di censura nei confronti di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, presentate dai Patrioti per l’Europa e dal gruppo The Left. Queste mozioni rappresentano un nuovo capitolo di dissenso politico, che spazia da sinistra a destra, con argomenti che mirano a sfiduciare la leadership della Commissione. La precedente mozione di censura, risalente a luglio, era stata respinta con 360 voti contrari, e si concentrava sull’“Pfizergate”, un’indagine riguardante i messaggi scambiati tra von der Leyen e Albert Bourla, CEO di Pfizer.



Le attuali mozioni di censura si focalizzano principalmente sugli accordi commerciali controversi, in particolare quelli legati all’accordo sui dazi con Donald Trump e al trattato del Mercosur. Durante il dibattito che ha preceduto la votazione di giovedì, Ursula von der Leyen ha avvertito i membri dell’assemblea, affermando che le mozioni vanno “contro l’Europa”, sottolineando che il continente è in uno stato di “massima allerta” a causa delle minacce provenienti dall’Est.

Tuttavia, il richiamo all’unità fatto dalla presidente sembra cominciare a scricchiolare. Anche i deputati che non sostengono le mozioni mostrano segni di insofferenza nei confronti di alcune decisioni adottate dall’Unione Europea sotto la guida di von der Leyen. Secondo le previsioni di POLITICO, è improbabile che le mozioni raggiungano il numero necessario per sfiduciare la presidente, ma si stima che il numero di voti favorevoli possa arrivare a 308, ben al di sotto dei 480 richiesti.

Il dibattito di oggi a Strasburgo ha avuto come tema centrale la “risposta unita alle recenti violazioni dello spazio aereo e delle infrastrutture critiche degli Stati membri dell’UE da parte della Russia”. Von der Leyen ha dichiarato che “non dobbiamo esitare ad attribuire le responsabilità”. In risposta, Vladimir Putin ha ironizzato nei giorni scorsi, affermando: “Va bene, non lo farò più”, scherzando con un giornalista riguardo ai voli aerei. Per von der Leyen, l’Europa deve mobilitare “fino a 800 miliardi di euro per la difesa”.

In risposta alle affermazioni di von der Leyen, Christine Anderson, eurodeputata di AfD e membro del gruppo dell’Europa delle Nazioni Sovrane, ha commentato: “Quando l’aereo del Presidente della Commissione perde il segnale GPS, Bruxelles ovviamente grida subito: ‘È stata la Russia’, anche prima che siano disponibili i dati”. In effetti, non c’è mai stata conferma che l’interruzione di segnale GPS dell’aereo di von der Leyen fosse attribuibile alla Russia, riguardo a un evento avvenuto a inizio settembre in Bulgaria.

Anderson ha anche sottolineato che il Nord Stream 2 è stato oggetto di un grave atto di sabotaggio in Europa, senza che la presidente della Commissione abbia mai commentato l’accaduto. “Questa Commissione è tutto, ma non è credibile: le sue dimissioni sono attese da tempo. Domani, tra l’altro, sarebbe un’ottima giornata per farlo,” ha affermato Anderson.

Il clima politico attuale in Europa è caratterizzato da un crescente malcontento nei confronti della leadership di Ursula von der Leyen. Le mozioni di censura evidenziano le divisioni all’interno del Parlamento, con molteplici gruppi politici che si uniscono per esprimere la loro insoddisfazione. Questo scenario potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro della Commissione e sulla stabilità politica dell’Unione Europea.

La situazione è ulteriormente complicata dalla crescente pressione esterna, in particolare dalle azioni della Russia, che continuano a preoccupare i leader europei. La risposta dell’Unione a queste minacce rimane cruciale, e le scelte strategiche fatte da von der Leyen potrebbero influenzare non solo la sua posizione, ma anche la sicurezza e l’unità dell’intero continente.

Con le mozioni di censura in arrivo, il dibattito all’interno del Parlamento europeo si fa sempre più acceso, e l’esito della votazione potrà fornire una chiara indicazione della fiducia che i deputati ripongono nella leadership di Ursula von der Leyen. La giornata di domani si preannuncia cruciale per il futuro politico dell’Europa e della sua Commissione.

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