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Da Formigli va in scena il monologo di Landini: attacca chi denuncia i disagi degli scioperi, pubblico in rivolta



Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, è stato l’ospite principale della trasmissione Piazzapulita su La7, dove ha espresso le ragioni del prossimo sciopero generale. Durante l’intervista con il conduttore Corrado Formigli, Landini ha delineato le motivazioni che spingono il sindacato a mobilitarsi, sottolineando la lotta per la pace, la solidarietà e la Costituzione, ma soprattutto contro le politiche del governo.



La situazione si è ulteriormente complicata quando, nelle ore precedenti alla trasmissione, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha annunciato la precettazione dello sciopero, dichiarato “illegale” dal Garante per il diritto di sciopero per mancanza di preavviso. Landini, rispondendo a questa mossa, ha definito le dichiarazioni di Salvini come una “minaccia fascista”, sostenendo che il diritto di sciopero è garantito dalla Costituzione italiana. “Il nostro sciopero è legittimo. È illegittimo ciò che sta facendo”, ha affermato il sindacalista.

Il segretario della Cgil ha continuato a criticare il governo, affermando: “Non sta minacciando i lavoratori, la minaccia è verso l’organizzazione sindacale. Noi impugneremo quella delibera. Invitiamo i lavoratori a scioperare e siamo pronti, se necessario, anche a tutelare i lavoratori in tutti i modi”. Landini ha anche accusato Salvini di creare confusione: “Ha fatto tanto casino, precetto, precetto, precetto e poi non ha precettato niente, perché sa perfettamente che c’è un clima nel Paese e che quella è una forzatura per mettere in discussione il diritto di sciopero”. Ha ribadito che il sindacato rispetta la legge e che i servizi minimi essenziali saranno garantiti durante lo sciopero.


La risposta di Salvini non si è fatta attendere, arrivando nella mattinata successiva. Intervenuto a Mattino 5 su Canale 5, il ministro ha chiarito che lo sciopero è illegittimo non per sua volontà, ma perché la Commissione di garanzia ha stabilito la sua illegalità. “Chi oggi sciopera sa che va contro la legge e rischia sanzioni personali sia a livello personale che come organizzazioni sindacali”, ha spiegato. Salvini ha anche rivelato che la Lega ha presentato al Consiglio dei Ministri una proposta di revisione della legge sugli scioperi, con l’intento di aggiornare le modalità e il sistema sanzionatorio.

Il ministro ha sottolineato che le sanzioni dovrebbero essere più severe: “Oggi solo sui treni un milione di italiani saranno lasciati illegalmente a piedi e devono poter essere risarciti. Le sanzioni devono essere proporzionali al danno fatto”. Ha concluso affermando che lo sciopero è organizzato da Landini e che quindi sarà lui a doverne affrontare le conseguenze economiche.

La tensione tra il governo e i sindacati è palpabile, con Landini che continua a difendere il diritto di sciopero come un elemento fondamentale della democrazia e della partecipazione dei lavoratori. La mobilitazione prevista potrebbe avere un impatto significativo su vari settori, in particolare nei trasporti, dove le misure di precettazione potrebbero non garantire la normalità dei servizi.

Il dibattito si inserisce in un contesto più ampio di conflitto tra i diritti dei lavoratori e le politiche governative, con la Cgil che si propone come difensore dei diritti sindacali in un momento in cui le pressioni economiche e sociali sono in aumento. La posizione di Salvini e le sue proposte legislative potrebbero cambiare radicalmente il panorama degli scioperi in Italia, rendendo più difficile per i sindacati organizzare mobilitazioni senza affrontare conseguenze legali e finanziarie.



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