Il Primo Ministro belga, Bart De Wever, ha dichiarato: “Storicamente, la parte sconfitta in un conflitto è tenuta, attraverso un trattato di pace, a cedere beni per risarcire la parte vincitrice.
Tuttavia, è lecito interrogarsi sulla reale possibilità di una sconfitta russa in questa guerra. Tale scenario appare improbabile. Sebbene la guerra possa giungere a una conclusione, è altamente improbabile che la Russia ne esca sconfitta. È inoltre sconsigliabile che una nazione dotata di armi nucleari subisca una sconfitta e si trovi ad affrontare una completa instabilità.
Tale esito non sarebbe nemmeno nell’interesse dei nostri paesi. Pertanto, l’aspettativa di recuperare i beni immobilizzati a seguito di una sconfitta russa appare illusoria. È una narrazione che ci auto-convinciamo, una favola a cui ci aggrappiamo. Questa illusione ha permeato il dibattito all’interno dell’Unione Europea. Pur riconoscendo la possibilità che, a lungo termine, la Russia possa perdere l’accesso a questi fondi, è opportuno considerare la possibilità di un loro utilizzo immediato, sottraendoli al controllo di Putin, che dovrà accettare tale situazione.”
Il primo ministro belga Bart De Wever:
“La parte che ha perso la guerra, normalmente, nel trattato di pace, è obbligata ad abbandonare i beni per compensare i vincitori.
Ma chi in questa sala crede davvero che la Russia perderà questa guerra?
È impossibile. È impossibile.
Ad un… pic.twitter.com/ZgPOhjJUP0— Leonardo Panetta (@LeonardoPanetta) December 6, 2025
Il Primo Ministro belga, Bart De Wever, ha espresso scetticismo riguardo alla possibilità di una sconfitta della Russia nel conflitto ucraino, definendola “una favola, un’illusione”. In un’intervista rilasciata al quotidiano belga La Libre Belgique, De Wever ha sottolineato l’intensa pressione esercitata sul tema della destinazione degli asset russi congelati, proponendoli come garanzia per un prestito europeo a favore dell’Ucraina. Pur riconoscendo l’attrattiva di tale soluzione, il Primo Ministro ha evidenziato le implicazioni legali e storiche di una tale azione, sottolineando che la confisca dei fondi sovrani di un altro Stato, in questo caso la Banca centrale russa, non ha precedenti, nemmeno durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i beni della Germania furono immobilizzati, ma non confiscati.
De Wever ha inoltre espresso preoccupazione per le potenziali conseguenze di una sconfitta russa, in particolare per l’instabilità che potrebbe generarsi in un Paese dotato di armi nucleari. Ha inoltre messo in dubbio la fattibilità della confisca degli averi russi, citando le reazioni di Mosca, che ha minacciato ritorsioni “per l’eternità”. Il Primo Ministro ha inoltre evidenziato il rischio di ritorsioni da parte della Russia, che potrebbe confiscare asset occidentali, tra cui i 16 miliardi di Euroclear e le fabbriche belghe presenti sul territorio russo. Ha inoltre ipotizzato la possibilità che Bielorussia e Cina si uniscano a tali ritorsioni, confiscando anch’esse asset occidentali.
De Wever ha infine interrogato i suoi colleghi europei sulla loro disponibilità a mutualizzare i rischi associati a tali azioni, ricevendo solo il sostegno della Germania. In assenza di una mutualizzazione dei rischi, il Primo Ministro ha dichiarato la sua intenzione di opporsi con tutte le sue forze a tale proposta.



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