Il Consiglio dei Ministri, inizialmente programmato per domani mattina alle 9, per l’approvazione del decreto Bollette, è stato posticipato a venerdì mattina. Questa misura, attesa da settimane, è stata annunciata dal ministro Giorgetti per affrontare l’aumento dei costi energetici che sta gravando su famiglie e imprese. Tuttavia, l’esecutivo ha bisogno di ulteriore tempo per risolvere questioni più intricate di quanto previsto, in particolare riguardo alle coperture finanziarie e alla compatibilità con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Il rinvio è stato confermato attraverso una nota ufficiale di Palazzo Chigi, che ha attribuito la decisione a Giorgia Meloni. La premier ha trovato la bozza del decreto “non soddisfacente” e ha richiesto ulteriori approfondimenti per cercare soluzioni più efficaci contro il caro energia. Le anticipazioni delle scorse settimane avevano già fatto circolare alcune misure, tra cui l’allargamento dei bonus sociali per le bollette e interventi specifici per supportare le imprese.
Il ministro dell’Economia, Giorgetti, aveva indicato a metà febbraio che i lavori sul decreto erano in corso, mentre il vicepremier Tajani aveva anticipato che il dl sarebbe stato presentato al Consiglio dei Ministri la settimana successiva. Tuttavia, si è subito capito che i tempi non sarebbero stati così rapidi. Anche se nei giorni scorsi sembrava che ci fosse un accordo sui contenuti del decreto, il rinvio è stato nuovamente necessario.
Il decreto Bollette si sta rivelando un compito più arduo del previsto. Uno dei principali motivi è il costo associato alle misure proposte, che si stima possa oscillare tra i tre e i quattro miliardi di euro. Questa è una somma significativa per interventi che avrebbero una durata limitata, di qualche mese. Inoltre, il governo Meloni è alle prese con la necessità di evitare che le nuove misure entrino in conflitto con il Pnrr, complicando ulteriormente la situazione.
Oggi pomeriggio, è stata convocata una riunione tecnica a Palazzo Chigi, che ha confermato che ci sono ancora troppi aspetti da chiarire. I tecnici dei ministeri dell’Ambiente e dell’Economia continuano a lavorare per risolvere i nodi rimasti. Pertanto, il prossimo incontro è fissato per venerdì alle 10.
Secondo le anticipazioni, il governo intende reintrodurre una misura già applicata in passato: l’ampliamento dei bonus sociali per le bollette. Il requisito Isee per accedere a questo bonus dovrebbe essere innalzato dagli attuali 9.530 euro a 15.000 euro, seguendo l’esempio del governo Draghi. Questa modifica comporterebbe un costo superiore a un miliardo di euro, rendendo necessaria una pianificazione attenta.
In aggiunta, il governo sta considerando altre misure costose e tecnicamente complesse. Tra queste, c’è l’intenzione di ridurre il divario di prezzo del gas tra il mercato all’ingrosso italiano e quello europeo. Si prevede anche l’introduzione di una compensazione per le aziende soggette alla tassa europea Ets, che mira a compensare le emissioni di CO2. Tuttavia, tali interventi richiedono un lavoro tecnico approfondito, che il governo non ha ancora completato.
La situazione attuale evidenzia le difficoltà che l’esecutivo sta affrontando nel trovare soluzioni efficaci per il caro energia. Con il rinvio del Consiglio dei Ministri, i cittadini e le imprese devono attendere ulteriori sviluppi prima di conoscere le misure definitive. La pressione per risolvere la crisi energetica resta alta, e il governo è chiamato a trovare un equilibrio tra le necessità immediate e le restrizioni finanziarie e normative.
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