Enzo Iacchetti replica con fermezza alla denuncia presentata dalla Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per presunta istigazione all’odio razziale, negando qualunque intenzione antisemita e rilanciando nuove accuse nei confronti di Israele.
L’attore e conduttore Enzo Iacchetti, contattato da Fanpage.it, ha rotto il silenzio in merito alla denuncia presentata dalla Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) per presunta “istigazione all’odio razziale”. Secondo l’accusa, Iacchetti avrebbe pronunciato, durante una puntata del programma televisivo È sempre Cartabianca, affermazioni dal “chiaro contenuto antisemita”, come: “Il sionismo controlla tutto il mondo, controlla l’America, controlla le banche… le banche svizzere sono controllate dai sionisti ebrei, il denaro è lì”.
In risposta, Iacchetti ha dichiarato: “Da un antifascista, un antinazista, da uno che fino a ieri sera ha guardato il processo di Norimberga ai generali nazisti per tutte le porcate che hanno fatto nell’Olocausto, insomma, denunciarmi per odio razziale…non mi sembra che ci sia un giudice adatto per mettermi in carcere, non credo”.
Secondo Iacchetti, la denuncia era praticamente prevista: “Me l’aspettavo che facessero qualcosa perché ce l’hanno con me, non ce l’hanno con tutti i milioni di persone che hanno protestato. Ce l’hanno con me, non ce l’hanno con nessun altro e nonostante in televisione tutte le sere c’è gente che addirittura infierisce ancor più forte di me”.
Riguardo al merito delle affermazioni contestate, l’attore ha chiarito che: “Ho sempre detto che il sionismo non c’entra niente con l’ebraismo, quindi questi amici ebraici probabilmente sono anche sionisti, visto che non hanno capito la differenza”. Ha inoltre aggiunto: “Se si sentono offesi, vuol dire che non hanno chiuso gli occhi su tutto quello che è successo in Palestina e che sta succedendo ancora nonostante la tregua”.
È poi arrivata una dichiarazione che inevitabilmente alimenta il dibattito: “A questo punto io prevedo di denunciare il governo di Israele per terrorismo e per sterminio dei palestinesi. Se devo fare una cosa eclatante farò questo, perché chiunque, qualsiasi cittadino può denunciare chiunque”.
Per quanto riguarda il fronte del sostegno pubblico, Iacchetti ha ammesso che “per ora non m’ha chiamato nessuno”, salvo la giornalista **Bianca Berlinguer che “mi ha chiamato subito”. Ha poi sottolineato: “Continuerò senza paura a fare i miei post perché la paura non c’è. Sono quello che ha detto le cose che tutti gli italiani vorrebbero dire. Quando andrò in tribunale mi difenderò. Non ho nessuna paura, anzi ho provato di peggio”.
Da parte dell’UCEI, come riportato, la denuncia non riguarda solo la seconda fase del dibattito televisivo, ma anche le affermazioni sul presunto “controllo sionista” del mondo, che secondo l’organizzazione richiamano “the same theories with which Hitler prepared the ground and then consolidated the power of the Third Reich in Germany”.
La vicenda si inserisce nel contesto del dibattito acceso sul conflitto israelo‑palestinese e della crescente attenzione mediatica sulle dichiarazioni pubbliche riguardanti gruppi religiosi ed etnici. I prossimi passi prevedono probabilmente un iter giudiziario che stabilirà se le affermazioni contestate configurino effettivamente il reato di istigazione all’odio razziale.
In attesa di sviluppi, resta da verificare quale sarà la posizione della televisione, degli altri soggetti coinvolti e come la vicenda influenzerà la carriera dello stesso Iacchetti.



Add comment