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Dietro l’allarme droni si cela un doppio obiettivo: fermare le navi russe nei mari del nord



Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha lanciato un nuovo allerta riguardo alle incursioni dei droni russi in Europa, affermando che l’Italia potrebbe essere il prossimo obiettivo. Questo avviso è stato comunicato attraverso un videomessaggio, giunto al termine di una giornata caratterizzata da un intenso bombardamento russo su diverse città ucraine. L’attacco, che ha colpito località come Kiev, Zaporizhzhia, Khmelnytsky, Sumi e Odessa, è durato ben dodici ore e ha visto il lancio di quasi 500 droni kamikaze e 40 missili, inclusi i pericolosi missili balistici Daggers. Tragicamente, quattro persone, tra cui una bambina di dodici anni, hanno perso la vita, mentre circa 70 sono rimaste ferite.



Nel suo messaggio, Zelensky ha rivelato che le forze russe stanno utilizzando petroliere per lanciare e controllare droni che sorvolano i Paesi europei. “Abbiamo informazioni di intelligence che dimostrano come i russi stiano usando le petroliere per lanciare e controllare i droni che fanno volare sui Paesi europei”, ha dichiarato. Ha inoltre sottolineato l’importanza di chiudere il Mar Baltico e altri mari alle navi cisterna russe, in particolare alla flotta ombra, per prevenire ulteriori attacchi.

Il presidente ucraino ha aggiunto dettagli significativi al suo avviso precedente, specificando che i droni non vengono lanciati da postazioni segrete all’interno dell’Unione Europea, ma direttamente dalle petroliere in navigazione. Ha anche menzionato l’esistenza di una flotta di mercantili che operano nel Mediterraneo e nei mari del Nord, ufficialmente per il trasporto di greggio e altri materiali, ma che potrebbero essere utilizzati come piattaforme per il lancio di droni.

Un caso recente riportato da Repubblica ha messo in evidenza il mercantile russo Lauga, che è stato avvistato nelle acque antistanti le coste della Sicilia e che le agenzie di intelligence europee sospettano possa trasportare droni. Questo episodio sembra confermare le preoccupazioni espresse da Zelensky.

Da parte sua, la Russia ha negato ogni responsabilità riguardo alle incursioni e agli sconfinamenti dei propri aerei, respingendo l’idea di pianificare attacchi contro i Paesi della NATO. Tuttavia, all’interno dell’Alleanza atlantica, cresce la convinzione che Mosca stia cercando di testare la reazione europea e di dimostrare la propria determinazione nel perseguire gli obiettivi in Ucraina.

Nonostante l’allerta, non sono emersi allarmi specifici per l’Italia, né dal ministero della Difesa né dal Copasir. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha invitato a “non drammatizzare” la situazione, sottolineando che si tratta più di “messaggi politici” che di minacce militari concrete. “Putin ha un’aggressività inaccettabile, però non credo assolutamente che voglia attaccare l’Italia, questo lo posso smentire. Comunque la nostra difesa aerea è sempre vigile e attenta, l’efficienza dell’aeronautica militare è sempre alta sia a terra sia in cielo”, ha dichiarato Tajani.

Nonostante queste rassicurazioni, i segnali di possibile escalation non mancano e mantengono in allerta l’Unione Europea. In particolare, sono stati segnalati nuovi avvistamenti sospetti nei cieli della Danimarca, a pochi giorni dal vertice informale dei 27 leader europei a Copenaghen. Da oggi e fino a venerdì, lo spazio aereo danese sarà chiuso a tutti i voli civili di droni.

Tornando alla situazione in Ucraina, gli attacchi russi continuano a colpire con una violenza allarmante. Ieri, il bombardamento ha avuto un impatto devastante su diverse città, causando un numero significativo di vittime e feriti. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’evolversi del conflitto e le sue potenziali ripercussioni sulla sicurezza europea.



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