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Donne italiane prese di mira: 10 aggressioni a Prato, tra supermercati e strade. “L’odio è contro di noi”



Un’ondata di violenza inspiegabile ha colpito Prato negli ultimi tre mesi. Dieci donne, tutte di nazionalità italiana, sono state vittime di aggressioni seriali avvenute in strada o all’interno di supermercati, colpite e sfregiate da un aggressore che le sceglieva apparentemente a caso. L’autore è un ragazzo marocchino di 20 anni, titolare di un regolare permesso di soggiorno, affetto da gravi disturbi psichiatrici.



Secondo le indagini, la sua spirale violenta sarebbe scattata a causa di una delusione d’amore subita in passato da una donna italiana. Questa ferita emotiva, come avrebbe raccontato a uno psichiatra, si è trasformata in una rabbia indistinta riversata contro tutte le donne italiane che incrociavano il suo cammino. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha riconosciuto nelle sue azioni l’aggravante dell’odio etnico, motivata dal pregiudizio verso le vittime in quanto italiane.

Le dieci aggressioni hanno causato ferite gravi: alcune donne hanno riportato sfregi al volto, altre fratture alla mascella, allo zigomo o alle costole. L’ultimo episodio, particolarmente cruento, risale al 5 dicembre scorso quando l’uomo ha sfregiato con un vetro di bottiglia il volto di una trentenne in pieno centro.

Dopo quest’ultimo attacco, la polizia non ha potuto procedere con l’arresto perché il giovane era stato dichiarato incapace di intendere e di volere. Trasferito in un reparto di psichiatria per un ricovero provvisorio, è riuscito a fuggire dopo soli tre giorni. Ieri, la Procura di Prato ha ottenuto il suo ricovero coatto nella REMS di Volterra (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), struttura dedicata a chi ha commesso reati in condizioni di grave infermità mentale. Gli psichiatri che lo hanno visitato diagnosticano schizofrenia e disturbi psicotici, confermando la sua pericolosità sociale.

La sequenza degli attacchi, iniziata il 1° settembre, mostra una escalation di violenza: dal primo pugno che ha fratturato la mascella di una vittima, alle aggressioni verbali e fisiche nei supermercati, fino allo sfregio con la bottiglia. In un episodio, l’aggressore ha gridato alle sue vittime: “le donne non mi devono toccare”, rivelando una misoginia patologica legata al suo trauma.



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