La magistratura di Pordenone ha dato il via a un’inchiesta per chiarire le cause del decesso di un neonato avvenuto durante un parto cesareo al Policlinico San Giorgio. La madre, ricoverata il 18 aprile scorso, era stata sottoposta a un intervento d’urgenza dopo che i medici avevano rilevato segnali di sofferenza nel nascituro. Tuttavia, il parto si è concluso tragicamente.
Il pubblico ministero incaricato del caso ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo. L’esame è già stato effettuato dal medico legale, ma si attendono i risultati definitivi per fornire ulteriori dettagli sulle circostanze che hanno portato al decesso. Secondo quanto riportato dal Gazzettino, i primi riscontri dell’autopsia indicano che la causa della morte sarebbe riconducibile a una morte endouterina fetale, ossia il decesso del feto mentre era ancora nell’utero, in assenza di segni di vitalità.
L’indagine è stata avviata a seguito di un esposto presentato dai genitori del neonato, che chiedono chiarezza su quanto accaduto. Per loro, quello che avrebbe dovuto rappresentare il momento più felice della loro vita si è trasformato in una tragedia. La coppia desidera sapere se vi siano state eventuali responsabilità o ritardi da parte del personale medico che avrebbero potuto evitare l’esito fatale.
La madre del neonato si era recata al pronto soccorso del Policlinico San Giorgio la mattina del 18 aprile. La gravidanza, giunta oltre il termine previsto da otto giorni, non aveva destato particolari preoccupazioni fino a quel momento. Tuttavia, al suo arrivo in ospedale, i medici avevano ritenuto che non fosse ancora giunto il momento per un parto naturale. Solo in serata, dopo aver effettuato un monitoraggio, i sanitari avevano riscontrato segnali di sofferenza fetale e deciso di procedere con un taglio cesareo d’urgenza.
Nonostante l’intervento tempestivo, il neonato non ce l’ha fatta. La coppia, distrutta dal dolore, ha deciso di sporgere denuncia per accertare se eventuali ritardi o errori abbiano contribuito alla tragedia. Secondo quanto riferito dai genitori, la gravidanza era stata regolare e non vi erano stati segnali di rischio che potessero far presagire un simile epilogo.
A seguito della denuncia, la procura ha aperto un fascicolo e disposto il sequestro delle cartelle cliniche della madre e del neonato. Nel registro degli indagati è stato inserito il medico di turno quella sera al Policlinico San Giorgio, ma si tratta di un atto formale a tutela del professionista, che potrà così nominare periti di parte per partecipare agli accertamenti tecnici irripetibili.
La vicenda ha suscitato grande commozione nella comunità di Pordenone, dove la famiglia vive. La perdita di un figlio in circostanze così drammatiche ha sollevato interrogativi sull’operato del personale sanitario e sulle procedure adottate durante il ricovero e il parto. Le autorità giudiziarie stanno lavorando per fare piena luce su quanto accaduto e per accertare se vi siano state omissioni o negligenze.
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