Zelensky praticamente ha detto: “Se Trump ci manda i Tomahawk e riesce a farci sedere al tavolo con Mosca per un cessate il fuoco, lo candidiamo al Nobel per la Pace.” Sì, hai letto bene, Trump al Nobel per la Pace – c’è da ridere solo a pensarci, ma questi sono i tempi che corrono. Peccato che c’è un piccolo dettaglio: il Comitato Nobel, dicono AFP e Times of Israel, ha già deciso chi vince quest’anno, e l’ha fatto il 6 ottobre, cioè prima che si parlasse seriamente di Gaza e compagnia bella.
Eric Osheim, il portavoce del Nobel, se n’è uscito con una frase da spy story: “Abbiamo finito gli ultimi ritocchi lunedì, ma non vi diremo mai quando prendiamo la decisione.” E niente, il Nobel per la Pace 2025 lo annunciano domani alle 11 di mattina, quindi se Trump spera… può mettersi comodo.
Zelensky ci va giù pesante: manda i missili, costringi Mosca a trattare, e magari ti candidiamo pure al Nobel. Nel frattempo, i russi continuano a bombardare Sumy e ci sono almeno tre morti – solita routine tragica.
Parlando con i giornalisti, Zelensky ha detto che Trump si sarebbe impegnato a mediare un accordo rapidissimo tra Kiev e Mosca e far finire ‘sta invasione che va avanti da troppi mesi. Secondo lui, se gli USA danno finalmente a Kiev quei benedetti Tomahawk, magari ai russi passa la voglia di fare gli spacconi e si siedono a parlare. E occhio che Zelensky non scherza quando dice che Trump potrebbe offrire “soluzioni di vasta portata” per rafforzare la posizione ucraina, soprattutto in vista di eventuali trattative. In pratica, vuole mandare il messaggio che l’Ucraina non si fa mettere i piedi in testa e che, se serve, userà qualsiasi mezzo a disposizione.
Ah, e poi ha detto pure che gli attacchi ucraini contro le raffinerie russe stanno funzionando: la benzina in Russia costa di più dall’estate e pure una centrale elettrica nella zona di Belgorod è saltata per aria. Secondo lui, questi raid hanno fatto scendere il carburante disponibile in Russia del 20% – mica noccioline.
Poi, vabbè, c’è il solito problema che la Russia non ne vuole sapere di fermarsi e chiede pure territori in cambio del cessate il fuoco. Quindi, almeno per ora, la pace resta una chimera. E domani vediamo chi vince sto Nobel per la Pace – spoiler: difficilmente sarà Trump.



Add comment