Un conto corrente per dargli una mano con le spese, ma soprattutto la caccia a un lavoro stabile in zona: tutto per permettere a Mario di restare a Paupisi, nella casa di famiglia, vicino alla sorella Antonia che è ancora in ospedale, in condizioni critiche. Nel piccolo paese del Beneventano si è acceso un vero movimento di solidarietà per Mario, 21 anni, unico sopravvissuto al massacro del 30 settembre: quel giorno suo padre ha ucciso a colpi di pietra la madre, Elisa Polcino, e il fratello Cosimo, lasciando Antonia tra la vita e la morte.
Mario, il ragazzo che ce l’ha fatta
Mario Ocone fa il cameriere stagionale a Rimini, ma è dovuto tornare di corsa quando ha ricevuto la notizia della tragedia. All’inizio non sapeva nemmeno cosa fosse successo ai fratelli: il padre, 58 anni, li aveva caricati in macchina ed era fuggito. L’hanno trovato solo dieci ore dopo, a Ferrazzano, in Molise. Cosimo, il fratello di 15 anni, era già morto. Antonia, 16 anni, in condizioni disperate. Il padre è in galera, accusato di duplice omicidio, tentato omicidio e sequestro.
Adesso Mario si ritrova da solo, a gestire la situazione della sorella. Nel frattempo, diversi imprenditori – che preferiscono restare nell’ombra – gli hanno offerto un lavoro stabile per aiutarlo a rimanere nel paese d’origine. Intanto, cittadini e il sindaco Salvatore Coletta, dopo i funerali, hanno deciso di aprire un conto corrente solidale intestato proprio a lui.
I funerali di Elisa Polcino e Cosimo Ocone
Oggi pomeriggio, alle 16, si sono tenuti i funerali congiunti di Elisa Polcino, 49 anni, e Cosimo, 15 anni. Uccisi entrambi a colpi di pietra, morti praticamente sul colpo, come hanno confermato le autopsie. La cerimonia si è svolta nella chiesa di Santa Maria del Bosco, con tutto il paese in lutto cittadino, proclamato dal sindaco. Un dolore che qui, davvero, è difficile anche solo immaginarselo.



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