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Due italiani, detenuti nel centro per migranti irregolari Alligator Alcatraz in Florida, chiedono aiuto per le condizioni disumane a cui sono sottoposti



I cittadini italiani Gaetano Catena Mirabella Costa, di 45 anni, e Fernando Eduardo Artese, di 63 anni, si trovano attualmente detenuti presso l’Alligator Alcatraz, un centro per migranti irregolari situato nella regione delle Everglades, in Florida. La struttura, inaugurata il 3 luglio scorso, è stata costruita in soli otto giorni su un’ex pista di atterraggio e può ospitare fino a 3.000 persone. Tuttavia, le condizioni di vita al suo interno hanno sollevato forti critiche da parte di attivisti e famiglie dei detenuti.



Il centro prende il nome dalla fauna locale, composta da alligatori e pitoni, e richiama simbolicamente il famoso penitenziario di massima sicurezza di Alcatraz. Entrambi gli italiani sono trattenuti per questioni legate all’immigrazione: Fernando Eduardo Artese, originario dell’Italia ma residente a Las Palmas de Gran Canaria in Spagna, è stato arrestato per guida senza patente e per aver violato le norme sul visto; mentre Gaetano Catena Mirabella Costa, siciliano di origine, viveva in Florida da alcuni anni senza regolare permesso.

Mirabella Costa ha raccontato la sua esperienza ai microfoni del TG2, descrivendo le condizioni nel centro detentivo come “disumane”. “Siamo in 32 in una gabbia, i bagni sono aperti e tutti vedono tutto. Fateci uscire da questo incubo,” ha dichiarato. L’uomo ha inoltre denunciato la mancanza di accesso a un avvocato o a un giudice per difendersi legalmente. La madre di Mirabella Costa ha aggiunto che il figlio è stato portato in udienza con catene alle mani e ai piedi, sottolineando il trattamento degradante riservato ai detenuti.

Per quanto riguarda Fernando Eduardo Artese, la sua situazione è legata a un’infrazione commessa quasi dieci anni fa. L’uomo era entrato negli Stati Uniti usufruendo del programma di esenzione dal visto con il passaporto italiano, che consente una permanenza massima di 90 giorni. Tuttavia, aveva superato il limite consentito e non aveva mai regolarizzato la sua posizione. Lo scorso marzo, Artese non si era presentato a un’udienza in tribunale per una violazione legata alla guida senza patente, temendo che le autorità avrebbero potuto contestargli la sua situazione irregolare.

La figlia di Artese, Carla, ha spiegato ai media locali che il padre era stato arrestato poco prima di partire per un viaggio. Sebbene la famiglia avesse pagato una cauzione di 250 dollari per farlo uscire dal carcere della Martin County, Artese è stato comunque trasferito al centro detentivo Alligator Alcatraz a causa dei suoi problemi con l’immigrazione. La moglie dell’uomo, 62enne, vive negli Stati Uniti con un visto per studenti, mentre la figlia risiede legalmente nel Paese.

L’amministrazione Trump ha voluto fortemente la creazione dell’Alligator Alcatraz come parte delle sue politiche più rigide in materia di immigrazione. La struttura è stata progettata per trattenere migranti irregolari in attesa di espulsione o rimpatrio. Tuttavia, le testimonianze dei detenuti e dei loro familiari hanno messo in luce condizioni estremamente difficili: sovraffollamento, mancanza di privacy nei bagni e limitazioni nell’accesso a rappresentanza legale sono solo alcune delle problematiche segnalate.

La vicenda di Gaetano Catena Mirabella Costa e Fernando Eduardo Artese ha attirato l’attenzione delle autorità italiane. Mirabella Costa ha chiesto un intervento urgente da parte del governo italiano per porre fine al suo incubo e ottenere almeno il diritto di difendersi davanti a un giudice. “Siamo in gabbia, come in un pollaio,” ha ribadito l’uomo, descrivendo l’atmosfera opprimente del centro detentivo.



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