Oggi, lunedì 21 aprile, il mondo ha appreso della morte di Papa Francesco, avvenuta a Roma presso Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo un ricovero all’ospedale Gemelli. La triste notizia è stata comunicata dal cardinale Kevin Farrell, che ha dichiarato: “Alle 7.35 il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre”. Questo evento segna la fine di un pontificato che ha avuto un impatto significativo su milioni di persone in tutto il mondo.
Papa Francesco, il cui nome di nascita era Jorge Mario Bergoglio, è stato eletto il 13 marzo 2013, diventando il primo Papa gesuita della storia. La sua vita è stata un viaggio di fede e servizio, iniziato il 3 dicembre 1552, quando il missionario gesuita Francesco Saverio morì guardando verso la Cina, un sogno che ha ispirato il suo successore. Bergoglio ha portato avanti una visione della Chiesa aperta e inclusiva, esprimendo la necessità di andare verso le “periferie”, sia geografiche che esistenziali.
La sua elezione è avvenuta in un contesto di crisi per la Chiesa, segnato da scandali e la rinuncia di Benedetto XVI. Francesco si è subito distinto per il suo approccio umile e diretto, rifiutando le convenzioni e scegliendo di vivere in una camera a Casa Santa Marta anziché negli appartamenti papali tradizionali. La sua prima apparizione pubblica dalla Loggia delle Benedizioni ha colpito il mondo: “Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui”.
Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha enfatizzato l’importanza della misericordia e della compassione, proponendo una visione di una Chiesa che si prende cura dei più vulnerabili. Ha invitato i fedeli a non dimenticare i poveri e ha spesso parlato della necessità di una Chiesa povera e per i poveri. Le sue parole hanno risuonato durante i suoi viaggi, dove ha chiesto scusa a nome del mondo ai Rohingya e ha visitato i migranti a Lampedusa, denunciando la “globalizzazione dell’indifferenza”.
Il suo magistero è stato caratterizzato da una serie di riforme significative, sia a livello strutturale che spirituale. Ha promosso un decentramento della Chiesa, dando maggiore voce alle realtà locali e alle periferie. Francesco ha anche affrontato questioni delicate come l’abuso sessuale nella Chiesa, applicando una politica di “tolleranza zero” e prendendo decisioni difficili riguardo a figure di alto profilo coinvolte in scandali.
Uno degli aspetti più distintivi del suo pontificato è stato il dialogo interreligioso. Papa Francesco ha cercato di costruire ponti con le diverse fedi, firmando il “Documento sulla fratellanza umana” con il Grande Imam di Al Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, e incontrando leader ortodossi, come il patriarca di Mosca, Kirill. Questi incontri hanno segnato un passo importante verso la riconciliazione e il dialogo tra le diverse tradizioni religiose.
La terza enciclica di Papa Francesco, “Fratelli tutti”, ha affrontato temi di giustizia sociale e solidarietà, richiamando l’attenzione sulle ingiustizie globali e sull’interconnessione delle sfide contemporanee. In essa, ha citato Virgilio, affermando: “Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt”, per esprimere il dolore e la sofferenza che caratterizzano la condizione umana.
Il suo approccio ha sempre cercato di mantenere il focus sull’essenziale del cristianesimo, richiamando i fedeli a vivere secondo le Beatitudini e a mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù. Papa Francesco ha dimostrato una particolare sensibilità verso i temi della migrazione e dell’ambiente, sottolineando l’importanza di prendersi cura della casa comune.
La sua morte segna la fine di un’era e lascia un’eredità complessa e profonda. Papa Francesco ha affrontato le sfide della modernità con coraggio e determinazione, cercando di rimanere fedele ai valori fondamentali del cristianesimo. La sua figura rimarrà nella memoria collettiva come quella di un Papa innovativo, impegnato nel dialogo e nella promozione della pace, della giustizia e della misericordia in un mondo spesso segnato da divisioni e conflitti.
Add comment