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Ecco la vicenda di Daniele Pieroni, primo toscano a ricorrere al suicidio assistito dopo l’entrata in vigore della legge regionale



Daniele Pieroni, 64 anni, scrittore e poeta, era affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson. Le sue condizioni si erano aggravate al punto da rendere necessaria la nutrizione tramite PEG per 21 ore al giorno. Dopo anni di sofferenze difficili da sostenere, nell’agosto 2023 aveva contattato il Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni per informarsi sulla procedura di suicidio assistito  .



Il 31 agosto 2023 Pieroni ha formalizzato la richiesta presso l’Asl Toscana Sud‐Est. Il 22 aprile 2025, dopo le verifiche previste dalla sentenza “Cappato–Dj Fabo” della Corte Costituzionale, è arrivata l’approvazione ufficiale della sua domanda  . Meno di un mese dopo, il 17 maggio, presso la sua casa in provincia di Siena, ha assunto autonomamente il farmaco letale, assistito da due dottoresse e un medico legale volontari, insieme ai familiari, alle badanti e alla coordinatrice toscana dell’associazione, Felicetta Maltese  .

L’Associazione Luca Coscioni ha dichiarato: “Daniele Pieroni ha potuto scegliere con lucidità e serenità”  . Felicetta Maltese ha aggiunto che “il personale sanitario è stato esemplare, presente non solo sul piano professionale, ma anche umano”  . Il decesso è avvenuto serenamente pochi minuti dopo l’attivazione del dispositivo a doppia pompa infusiva  .

Questa vicenda rappresenta il primo caso in Toscana di suicidio medicalmente assistito applicato sulla base della legge regionale approvata l’11 febbraio 2025, denominata “Liberi Subito”, entrata in vigore dopo la sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale  . La norma stabilisce tempi e modalità per l’accesso alla procedura e impone alle Asl di formare comitati multidisciplinari per valutare le richieste, rispettando scadenze precise per garantire il diritto alla vita autodeterminata  .

Nonostante il Governo abbia impugnato la legge regionale, quest’ultima resta valida fino alla pronuncia della Corte Costituzionale  . L’Associazione Luca Coscioni ha definito la legge toscana «un atto di civiltà», sottolineando l’esigenza che anche altre regioni garantiscano procedure simili per evitare che pazienti in condizioni estreme debbano spostarsi o soffrire inutilmente  .

Daniele Pieroni era nato a Pescara nel 1961 e aveva vissuto tra Roma, Montreal, San Pietroburgo, e Stoccarda, per poi stabilirsi a Chiusi, nel senese  . Poeta e saggista acclamato, aveva vinto riconoscimenti come il premio Erato‑Farnesina nel 1997 e il Montale Fuori di Casa nel 2021. In uno dei suoi scritti aveva affermato che “La morte non spaventa l’anima perché non la disunisce dal lungo respiro del mondo”  .

Il caso di Pieroni segna un momento storico nel dibattito sul fine vita in Italia, dimostrando concretamente l’applicazione della legge regionale per garantire il diritto alla morte dignitosa, così come stabilito dalla Consulta. L’attenzione ora si sposta su eventuali pronunciamenti della Corte Costituzionale e sull’eventuale estensione di questo modello normativo in altre realtà regionali.



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