Durante il processo per triplice omicidio a carico di Erin Patterson, emergono nuovi dettagli che potrebbero aggravare la posizione della donna australiana. L’imputata, accusata di aver avvelenato mortalmente i suoi ex suoceri e la zia dell’ex marito servendo loro funghi velenosi, avrebbe effettuato ricerche online sui funghi più tossici diversi mesi prima del tragico evento. Secondo quanto riportato in aula, nel maggio 2022, il motore di ricerca Bing sarebbe stato utilizzato per visitare un sito specializzato sulla Amanita falloide, uno dei funghi più letali al mondo.
Il report informatico, presentato durante il processo, proviene da un computer sequestrato dalla polizia nella casa di Patterson una settimana dopo il pranzo incriminato. Alla domanda diretta su queste ricerche, l’imputata ha risposto: “È possibile che abbia visitato il sito ma non lo so, non mi ricordo”. Nonostante le prove, la donna continua a dichiararsi innocente, sostenendo che si sia trattato di un tragico errore.
Patterson, 55 anni, aveva già spiegato di essersi interessata alla raccolta di funghi selvatici durante la pandemia di Covid-19, descrivendoli come più saporiti rispetto a quelli acquistati. Ha raccontato alla giuria di aver raccolto funghi in diversi luoghi, tra cui giardini botanici, il proprio giardino e persino lungo una pista ciclabile, senza mai riscontrare problemi in passato. Tuttavia, durante il pranzo del luglio 2023, qualcosa è andato terribilmente storto.
Secondo la ricostruzione fornita dalla donna, i funghi serviti quel giorno erano stati acquistati, ma Patterson ha ammesso di aver realizzato solo tre giorni dopo il pranzo che potevano essere stati contaminati. La contaminazione sarebbe avvenuta in un contenitore di plastica dove, in precedenza, erano stati conservati funghi selvatici raccolti dalla donna. Questo dettaglio sarebbe emerso dopo che l’ex marito le avrebbe chiesto se avesse utilizzato un essiccatore per avvelenare i suoi genitori.
Durante il processo, Patterson ha ammesso di aver mentito in diverse occasioni dopo il ricovero dei quattro parenti coinvolti, dichiarando di essere stata sopraffatta dal panico e dalla paura. Tra le vittime ci sono i genitori del suo ex marito e la zia di quest’ultimo, mentre il quarto commensale, un altro parente, è sopravvissuto ma ha riportato gravi conseguenze.
Un altro aspetto controverso riguarda il motivo dell’invito a pranzo. Secondo l’accusa, l’incontro sarebbe stato organizzato per discutere di un cancro, ma Patterson ha negato questa versione, spiegando che si sarebbe trattato di una conversazione su “alcune questioni mediche” legate a un intervento di bypass gastrico per la perdita di peso a cui stava pensando di sottoporsi. Ha inoltre ribadito che non vi era alcuna intenzione di discutere di patologie oncologiche.
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