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Fabrizio Moro confessa: “Più volte ho pensato di mollare. L’amore mi spegne la voglia di scrivere canzoni”



Fabrizio Moro è tornato sulla scena musicale con il suo nuovo album intitolato Non ho paura di niente. Questo lavoro rappresenta un momento significativo nella sua carriera, segnato da una profonda riflessione artistica e dall’elaborazione delle difficoltà vissute negli ultimi anni. Il cantante romano, conosciuto per la sua capacità di raccontare emozioni autentiche, ha descritto questo progetto come un passo verso la liberazione personale e professionale.



L’album arriva in un periodo complesso, in cui Fabrizio Moro ha dovuto confrontarsi con gli effetti della pandemia e con le trasformazioni imposte dalla digitalizzazione. “I cantautori della mia generazione ne sono usciti un po’ traumatizzati”, ha dichiarato il musicista, sottolineando come sia difficile trovare un equilibrio tra le nuove piattaforme di comunicazione e una carriera costruita su basi più tradizionali.

Durante un’intervista, Fabrizio Moro ha raccontato il lungo processo creativo che ha portato alla realizzazione dell’album. “La fase peggiore è passata”, ha detto con un sorriso. “Quest’album ha richiesto quasi due anni e mezzo tra scrittura e produzione, e ci sono stati momenti in cui rimanevo bloccato cercando la parola giusta per completare un arrangiamento”. Questo periodo di lavoro intenso ha permesso al cantautore di esplorare nuove consapevolezze artistiche e di superare le difficoltà che avevano caratterizzato i suoi progetti precedenti.

Il processo creativo non è stato privo di ostacoli. “Mi è capitato spesso di voler fare un passo indietro, soprattutto quando le cose non mi rendevano felice”, ha confessato Fabrizio Moro. Tuttavia, è stato proprio attraverso la scrittura che il cantante è riuscito a trovare una via d’uscita. “All’inizio non escono sempre cose belle, serve allenamento. Ma questa volta sono stato fortunato: dopo la prima canzone, tutto è andato in discesa o almeno ho faticato di meno”.

Il risultato di questo lavoro è un album composto da nove brani selezionati tra le quaranta canzoni scritte durante il processo creativo. Per Fabrizio Moro, la scelta dei brani da includere in un disco segue un criterio preciso: “Cerco canzoni che abbiano la forza di resistere nel tempo, indipendentemente dal loro significato”. Questa attenzione alla qualità e alla durabilità delle sue opere è una caratteristica distintiva del suo approccio artistico.

Parlando delle tracce dell’album, Fabrizio Moro ha evidenziato un elemento che lo ha colpito particolarmente: “La leggerezza melodica di alcune canzoni mi ricorda me stesso a vent’anni, quando suonavo la chitarra e facevo musica in modo spontaneo”. Ha descritto l’album come una raccolta di brani adatti a essere ascoltati durante un viaggio in auto, sottolineando che non si tratta di un’opera particolarmente sofferente. “Fortunatamente, non è un disco nato dalla sofferenza, ma piuttosto da un senso di pace con me stesso e con ciò che mi circonda”.

L’artista ha anche riflettuto sul rapporto con il sistema musicale e sulle difficoltà affrontate nel corso della sua carriera. “In passato ho subito molto una serie di dinamiche e meccanismi che il sistema musicale mi aveva imposto”, ha spiegato. “Ma questo album rappresenta una forma di liberazione: ci ho fatto a botte con quelle imposizioni e sono riuscito a trovare una mia strada”.

Guardando al futuro, Fabrizio Moro non esclude la possibilità di tornare sul palco del Festival di Sanremo, ma con alcune riserve. “Ho la sensazione che non basti più una bella canzone per partecipare al Festival”, ha osservato. “Ci andrei sicuramente, ma si dovrebbero allineare molte situazioni”.

Nel panorama musicale attuale, Fabrizio Moro continua a essere una figura rilevante per la sua capacità di raccontare storie autentiche e per il suo impegno nel mantenere viva l’anima del cantautorato italiano. Con Non ho paura di niente, il cantautore dimostra ancora una volta la sua abilità nel trasformare le difficoltà personali e professionali in arte capace di toccare il cuore del pubblico.



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