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Famiglia nel bosco, l’avvocato si ritira: “I coniugi hanno detto no a casa e ristrutturazione”



L’avvocato Giovanni Angelucci ha rimesso il mandato difensivo ai coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. Decisivi i rifiuti alle proposte di aiuto e alla ristrutturazione del casolare. “Non posso impostare una difesa monca”, spiega il legale.



Nuovo colpo di scena nel caso della famiglia del bosco di Palmoli, la coppia anglo-australiana i cui tre figli sono stati allontanati dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila. L’avvocato Giovanni Angelucci, che fino a ieri rappresentava Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, ha comunicato di aver rinunciato al mandato difensivo, motivando la decisione con la perdita di fiducia reciproca e il rifiuto dei coniugi a seguire le soluzioni proposte per la loro difesa.

“Ho deciso, non senza difficoltà, di rinunciare al mandato”

In una nota diffusa alla stampa, l’avvocato Angelucci spiega: «Dopo un’attenta riflessione ho deciso, non senza difficoltà, di rinunciare al mandato difensivo a suo tempo conferitomi dai coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. Negli ultimi giorni i miei assistiti hanno ricevuto troppe pressanti ingerenze esterne che hanno incrinato la fiducia posta alla base del rapporto professionale che lega avvocato e cliente».

Il legale precisa che la decisione è maturata dopo diversi tentativi di trovare una soluzione condivisa per permettere alla coppia di avviare il percorso richiesto dal Tribunale. «Mi sono visto costretto a una simile scelta estrema, che è l’ultima che un professionista serio vorrebbe adottare», scrive.

Le offerte di aiuto rifiutate

Angelucci riferisce di aver incontrato Nathan Trevallion nel suo studio lunedì sera, per formalizzare l’incarico a un ingegnere incaricato della perizia tecnica, ma di non aver potuto proseguire il lavoro il giorno successivo, quando era previsto un sopralluogo a un’abitazione alternativa.

«Ieri avrei dovuto incontrarlo nuovamente per eseguire insieme il sopralluogo di un’abitazione distante pochi chilometri dalla loro, messa a disposizione a titolo gratuito da un imprenditore di Ortona originario di Palmoli», scrive l’avvocato. «Tale soluzione si aggiungeva a quella proposta dal sindaco Massimiliano Masciulli, ma nessuna delle due ipotesi pare andasse bene ai coniugi Trevallion-Birmingham».

“Rifiutato anche il progetto di ristrutturazione del casolare”

L’avvocato aggiunge che la coppia ha respinto anche la proposta di ristrutturare il casolare dove viveva la famiglia, definendo i lavori “troppo invasivi”. «Ieri avrei dovuto raccogliere un’altra firma da Nathan per procedere con il deposito presso il Genio civile del progetto di ristrutturazione straordinaria dell’immobile, ma gli interessati hanno ritenuto di non firmare né acconsentire al deposito del progetto predisposto dal tecnico di fiducia».

Nonostante la disponibilità di una ditta locale, la Ssap San Salvo Appalti Spa, che si era offerta di eseguire gratuitamente gli interventi, anche questa proposta è stata respinta.

“Non posso impostare una difesa monca”

La decisione del legale arriva a pochi giorni dalla scadenza del termine per la presentazione del ricorso per reclamo, fissato per il 29 novembre. «Dal momento che il tempo a disposizione non permette indugi né ripensamenti, con mio sommo malincuore ho ritenuto doveroso rinunciare al mandato difensivo, non potendo in tutta coscienza impostare una difesa monca e non aderente alla linea concordata», scrive Angelucci.

Il legale racconta anche di aver programmato un incontro con una psicologa infantile per fornire supporto tecnico-scientifico ai coniugi durante il giudizio, ma di non essere riuscito a portare avanti il piano a causa della mancanza di collaborazione.

“Una splendida famiglia, auguro loro buona vita”

Nonostante la rottura, l’avvocato Angelucci esprime parole di stima e affetto verso i suoi ex assistiti: «Resto comunque a disposizione per ogni necessità e chiarimento e supporterò fino alla fine questa splendida famiglia, che tanto mi ha dato in termini di umanità e sentimenti. Auguro a tutti loro buona vita e auspico possano trovare quella pace e serenità tanto agognate».

La rinuncia del legale rappresenta un passaggio delicato in una vicenda che, negli ultimi giorni, ha assunto dimensioni nazionali e internazionali, tra proteste sui social, interventi politici e dibattiti sull’operato del Tribunale per i minorenni.

Ora i coniugi Trevallion-Birmingham dovranno individuare un nuovo legale per poter presentare in tempo utile il ricorso e tentare di riottenere la custodia dei propri figli, mentre il caso continua ad alimentare il confronto tra diritto di famiglia, libertà individuale e tutela dei minori.



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