Goli Kouhkan, una giovane donna iraniana, si trova in una situazione disperata dopo essere stata condannata a morte per un incidente avvenuto quando aveva solo 18 anni. La sua vita è cambiata drammaticamente all’età di 12 anni, quando la sua famiglia la costrinse a sposare un cugino senza il suo consenso. Da quel momento, Goli ha vissuto una vita segnata da sacrifici e violenze, culminata in un tragico evento che ha portato alla morte accidentale del marito durante una lite domestica.
Secondo l’associazione Iran Human Rights, Goli rischia di essere giustiziata se non riuscirà a pagare la somma di 10 miliardi di toman, equivalente a circa 100.000 euro, richiesta dalla famiglia del marito defunto come “prezzo del sangue”. Questa cifra rappresenta un onere insostenibile per chiunque in Iran, e in particolare per una donna in carcere. Da mesi, è stata avviata una campagna di raccolta fondi per aiutare Goli, ma la scadenza per raccogliere i soldi è fissata per dicembre. Se non verrà raggiunta la somma necessaria, la giovane donna potrebbe subire l’esecuzione.
Gli attivisti denunciano questa situazione come un’enorme ingiustizia, aggravata dalla povertà e dall’emarginazione sociale. I sostenitori di Goli sottolineano che le sue azioni, come chiamare un’ambulanza e rimanere sul posto dopo l’incidente, dimostrano che non aveva intenzione di uccidere il marito. Durante l’interrogatorio in stazione di polizia, Goli, all’epoca quasi analfabeta, è stata costretta a firmare documenti che non comprendeva, e, spaventata, ha confessato.
Un giudice ha emesso una condanna a morte per Goli e per il cugino del marito, che era intervenuto durante l’incidente. Questa sentenza è stata successivamente confermata dalla Corte Suprema iraniana. Gli attivisti hanno dichiarato: “Sebbene il giudice sapesse che era impossibile per una ragazzina uccidere un uomo con tanta forza, ha condannato entrambi a morte”. Senza alcuna assistenza legale o supporto familiare, Goli, ora 25enne, ha trascorso sette anni nella prigione di Amirabad a Gorgan, diventando così la detenuta con il maggior numero di anni di carcere.
Dopo sette anni di detenzione, la famiglia del marito ha accettato di rinunciare all’esecuzione, a condizione che Goli paghi la somma di 10 miliardi di toman e accetti di lasciare la città per sempre. Gli attivisti per i diritti umani affermano che il caso di Goli è emblematico del trattamento discriminatorio riservato alle donne e alle minoranze in Iran, dove il matrimonio infantile è legale e le protezioni legali contro la violenza domestica sono praticamente inesistenti.
La storia di Goli Kouhkan mette in evidenza le problematiche legate ai diritti delle donne in Iran, un paese dove le norme sociali e legali spesso pongono le donne in posizioni vulnerabili. La sua condanna e la minaccia imminente di esecuzione rappresentano un grave attacco ai diritti umani e alla giustizia. La campagna di raccolta fondi in corso è fondamentale per cercare di salvare la vita di Goli, ma il tempo stringe e la situazione rimane critica.



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