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Feto trovato nel cestino a Piacenza, “potrebbe essere nato vivo”: si indaga su chi è entrato in ospedale



Le indagini proseguono dopo il ritrovamento di un feto in un cestino dei rifiuti all’interno del bagno del pronto soccorso dell’ospedale “Guglielmo da Saliceto” a Piacenza. La scoperta, avvenuta ieri, è stata fatta da una dipendente delle pulizie, e al momento sono disponibili solo informazioni preliminari. I medici dell’ospedale hanno inizialmente ipotizzato che il feto, pur essendo prematuro, potrebbe essere nato vivo. Tuttavia, per confermare questa ipotesi, sarà necessario attendere i risultati degli esami autoptici che verranno eseguiti a breve.



Nel corso delle indagini, gli investigatori stanno analizzando gli accessi recenti al pronto soccorso e stanno visionando tutte le registrazioni delle telecamere di sorveglianza dell’ospedale. Il dottor Giulio Bini, direttore della Medicina Legale, ha dichiarato: “Abbiamo messo a disposizione delle autorità giudiziarie le immagini delle telecamere. Non abbiamo riscontrato circostanze anomale al pronto soccorso”. Bini ha inoltre fornito agli investigatori l’elenco delle persone che hanno avuto accesso al pronto soccorso di Piacenza da giovedì scorso.

Il direttore di presidio unico dell’Ausl di Piacenza, Franco Federici, ha fornito dettagli su come è avvenuto il ritrovamento del feto: “La donna delle pulizie nel vuotare il cestino dei rifiuti in bagno ha notato che era un po’ pesante e scrupolosamente lo ha aperto, trovando materiale abortivo espulsivo. In quel momento passavano un medico e un infermiere che hanno subito fatto intervenire un ginecologo e un pediatra dai reparti per verificare se questo feto avesse ancora segni vitali, ma purtroppo era morto”. Il feto è stato trovato in un sacchetto insieme a stracci impregnati di sangue, mentre il bagno risultava pulito.

Le prime ipotesi suggeriscono che il feto abbia un’età gestazionale compresa tra 26 e 30 settimane. Tuttavia, anche questa valutazione dovrà essere confermata dai successivi accertamenti. Non è ancora chiaro se il feto fosse di sesso maschile o femminile. Durante tutta la giornata, magistrati, personale medico legale e carabinieri si sono alternati presso l’ospedale per cercare di identificare la madre del feto. Le indagini sono sotto la direzione della Procura della Repubblica di Piacenza e sono affidate ai militari del nucleo investigativo.

Il caso ha sollevato interrogativi e preoccupazioni, non solo per la tragica scoperta ma anche per le implicazioni legali e morali che ne derivano. Gli investigatori stanno esaminando ogni possibile pista per risalire alla madre del feto e comprendere le circostanze che hanno portato a questo drammatico evento. L’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza potrebbe rivelarsi cruciale per identificare chi ha avuto accesso al bagno dove è stato trovato il feto.

Il ritrovamento ha generato sgomento tra il personale dell’ospedale e nella comunità locale. La ricerca della verità è fondamentale non solo per fare giustizia ma anche per prevenire simili eventi in futuro. Le autorità stanno lavorando intensamente per raccogliere tutte le informazioni necessarie e garantire che chiunque sia responsabile venga individuato.



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