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Filma il furto della sua bicicletta, ma viene denunciato dal ladro per aver pubblicato le immagini online



A Caerano di San Marco, in provincia di Treviso, una telecamera domestica ha immortalato chiaramente un ladro mentre entra in una proprietà lasciata incustodita, e si appropria di un’e-bike di valore. Più che un furto di oggetti, quella perdita ha rappresentato un forte impatto personale per il proprietario.



Il titolare, Cristian, non si limita a sporgere denuncia presso i Carabinieri: condivide il video che riprende il gesto criminoso tra amici, conoscenti e online, indicando anche un tatuaggio ben visibile sul polso sinistro del malfattore. La risposta della comunità è immediata: centinaia di condivisioni e commenti colmi di solidarietà per Cristian.

Grazie al passaparola digitale, diverse segnalazioni e messaggi privati permettono di individuare il nascondiglio del sospettato. L’incontro diretto porta il responsabile a confessare il furto: giustifica la sua fuga affermando di aver abbandonato la bicicletta, impaurito dalla diffusione delle immagini. Purtroppo, però, il mezzo non è stato restituito.

A complicare ulteriormente la vicenda, il ladro si considera vittima della eccessiva esposizione mediatica: minaccia querele per diffamazione nei confronti di chi continua a diffondere il suo volto sui social. Anche la sua famiglia interviene, chiedendo la rimozione del cognome per tutelare la privacy dell’individuo.

La vicenda è ora al vaglio della Procura di Treviso: da un lato il furto è evidente, dall’altro c’è la possibile accusa di violazione della privacy da parte di chi ha diffuso immagini personali del sospettato. Un vero e proprio cortocircuito giuridico che solleva una domanda cruciale: fino a che punto può spingersi la “giustizia fai-da-te” quando la rabbia e l’indignazione si riversano sui social?

Cristian mantiene fermamente la sua posizione: “Ha spaventato la mia famiglia, la bici non si è mai trovata. Non potevo restare in silenzio.” Nel frattempo, la comunità si interroga sul confine tra difesa personale, giustizia sociale e rispetto della privacy, anche di chi compie reati.



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