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Francesco Dino accoltellato a morte dopo una lite, catturato il 26enne in fuga per l’omicidio



È stato fermato nel Trapanese il presunto responsabile dell’omicidio avvenuto a Prizzi, piccolo comune in provincia di Palermo, lo scorso giovedì 7 agosto. Si tratta di Giacomo Vitale Pecoraro, un giovane di 26 anni accusato di aver brutalmente ucciso il vicino di casa, Francesco Dino, 57 anni, con numerose coltellate. La vittima, bracciante agricolo, è stata colpita in maniera letale mentre si trovava nei pressi della sua abitazione.



L’aggressione si è consumata in un contesto che pare fosse già caratterizzato da tensioni e dissidi tra i due uomini. Secondo quanto riportato dalla sorella della vittima, che ha assistito alla scena e ha immediatamente allertato i soccorsi, l’assassino avrebbe colpito Dino sia alle spalle che all’addome. Nonostante il rapido intervento dei sanitari e il trasporto d’urgenza in elisoccorso verso l’ospedale Civico di Palermo, l’uomo è deceduto durante il volo a causa delle gravi ferite riportate.

La dinamica dell’omicidio lascia emergere dettagli inquietanti che fanno pensare a un atto premeditato. La sorella di Francesco Dino, assistita dall’avvocato Mario Bellavista, ha raccontato che il giorno prima del delitto, il presunto colpevole si sarebbe appostato nei pressi dell’abitazione della vittima. “Aveva tentato di ucciderlo già la sera prima, si era appostato sotto casa intorno alle 22. L’ho visto mentre stavo stendendo i panni. Lui è rimasto lì per un po’ di tempo, fino a quando non mi ha visto e si è allontanato”, ha dichiarato la donna.

Le tensioni tra i due uomini risalirebbero a diversi anni fa, quando una lite degenerata in una colluttazione aveva portato Francesco Dino a denunciare il giovane vicino. Da allora, il rapporto tra i due sarebbe rimasto particolarmente burrascoso, culminando nel tragico evento di giovedì scorso. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il movente dell’omicidio potrebbe essere legato a un desiderio di vendetta da parte del ventiseienne.

L’avvocato Mario Bellavista ha sottolineato come gli elementi raccolti finora rafforzino l’ipotesi della premeditazione: “Pecoraro ha certamente pianificato l’omicidio”. A supporto di questa teoria ci sarebbe anche la sparizione dell’auto del sospettato subito dopo il delitto, dettaglio che potrebbe indicare un piano studiato nei minimi particolari. Tuttavia, saranno gli investigatori a confermare o meno questa ipotesi durante le prossime fasi delle indagini.

Sabato 9 agosto è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Francesco Dino presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo, allo scopo di chiarire ulteriormente le circostanze della morte e raccogliere elementi utili per il procedimento giudiziario. Nel frattempo, Giacomo Vitale Pecoraro è stato arrestato e si trova ora a disposizione delle autorità competenti per rispondere alle accuse mosse nei suoi confronti.

Il caso ha scosso profondamente la comunità di Prizzi, dove la vittima era conosciuta e stimata per il suo lavoro come bracciante agricolo. Gli abitanti del paese attendono con apprensione gli sviluppi delle indagini e si interrogano sulle motivazioni che hanno portato a un gesto così violento.



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