Tredici anni. Già solo a scriverlo sembra una vita intera, figuriamoci per una gatta come Tilly. Era la mascotte di un negozio di animali a Great Dunmow, Essex, sempre pronta a rubacchiare una carezza ai clienti. Poi, puff, sparita nel nulla nel 2012. Nessuno l’ha più vista, manco una traccia, come se si fosse volatilizzata. Il suo umano la cercava ma niente, finché – ironia della sorte – lui ci ha lasciato prima di poterla riabbracciare. E qui parte il colpo di scena: Tilly riappare dopo tutto ‘sto tempo, a ben 50 chilometri di distanza.
Allora, che è successo? Siamo a Brentwood, sempre in Essex ma quasi un’ora di macchina più in là. Una certa Jessica Davies si ritrova questa gatta nera in giardino, tutta pelle e ossa. All’inizio pensa che sia una dei tanti randagi, invece la vede sempre più spesso, fino a che Tilly si sistema direttamente nella casetta da giardino. Affamata sì, ma mica selvatica: anzi, in cerca di coccole. E lì Jessica inizia a sfamarla, piano piano.
Dopo qualche settimana, scatta la mossa geniale: Jessica chiama un’amica che lavora con Meows Kitten & Cat Rescue e si fa prestare uno scanner per microchip (sì, oggi si fa così). Ed ecco la sorpresa: la micia non solo ha un nome, Tilly, ma pure una storia. Il chip riporta il nome del suo vecchio umano, ma i contatti? Tutti morti e sepolti.
Così Jessica, insieme a Diane (la volontaria), pubblica la storia su Facebook – e chi vuoi che non risponda in un paesino? A decine ricordano la gatta del negozio, quella che faceva le fusa ai clienti. Alla fine spunta fuori pure un parente del vecchio proprietario, ma niente, nessuno può occuparsi di lei. A quel punto, Jessica che si era già affezionata, decide: la adotto io.
Dove abbia vissuto Tilly per tutti questi anni, boh, mistero totale. Forse è salita per sbaglio su qualche furgone e si è fatta il viaggio della vita, oppure ha vissuto come una piccola ninja nei giardini dell’Essex. Fatto sta che oggi, a 15 anni suonati, si gode la pensione in una nuova famiglia. E va beh, a volte i finali felici arrivano pure dopo mille giri.



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