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“Giorgia è la migliore”: il big della musica si schiera e spiazza tutti. “E la sinistra cosa fa?”



Da anni in Italia, il rapporto tra politica e mondo dello spettacolo genera dibattiti accesi e spesso alimenta una narrazione polarizzata. Un concetto ricorrente è quello di una presunta “lobby degli artisti di sinistra”, considerata un blocco culturale influente nel plasmare l’opinione pubblica attraverso cinema, televisione e musica. Tuttavia, questa visione monolitica è ormai superata dalla realtà: il panorama artistico italiano si è fatto più variegato, con schieramenti inaspettati che stanno ridefinendo le alleanze pubbliche tra palcoscenico e potere.



Accanto alle voci critiche verso il governo, un numero significativo di personaggi pubblici ha manifestato apertamente sostegno alla premier Giorgia Meloni. Questa tendenza, in crescita dagli anni della sua ascesa politica, include nomi noti come Iva ZanicchiEnrico RuggeriMassimo Boldi, l’attore Michele Morrone e il conduttore Pino Insegno. Anche all’interno della Rai, tradizionalmente percepita come un fortino culturale di centrosinistra, figure come Mara Venier e Carlo Conti hanno partecipato a eventi simbolo della destra, come Atreju, contribuendo a sfumare l’idea di un establishment dello spettacolo uniformemente schierato.

D’altra parte, dopo la vittoria elettorale del centrodestra nel 2022, diverse personalità del mondo della musica e dello spettacolo hanno espresso preoccupazione. Artisti come ElodieFrancesca MichielinDamiano David dei Måneskin e lo scrittore Roberto Saviano hanno levato voci critiche, riflettendo un clima di polarizzazione culturale che tocca anche l’intrattenimento. In questo contesto, l’intervento di Francesco Facchinetti ha cercato di smussare i toni, invitando a un uso più consapevole di termini storici come “Resistenza” e “fascismo”, per evitare semplificazioni pericolose nel dibattito pubblico.

La partecipazione di volti noti della TV e del cinema ad Atreju – tra cui Raoul BovaEzio GreggioNicoletta Romanoff e Chiara Francini, insieme a icone sportive come Gianluigi Buffon – segna un cambiamento significativo. Dimostra come l’evento non sia più solo un raduno politico, ma un fenomeno culturale in grado di attrarre un ampio ventaglio di celebrità, normalizzando una presenza trasversale dello spettacolo nella sfera pubblica della destra italiana.



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