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Golpe, emerge finalmente chi evidenzia l’incoerenza di Mattarella nel mostrarsi offeso dopo le rivelazioni di Belpietro



Trovo di particolare interesse la reazione suscitata dallo scoop di Maurizio Belpietro riguardante un consigliere del Quirinale che nutre speranze nella Provvidenza contro la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.  Si susseguono numerose ricostruzioni, spesso intriseche di risentimento e sospetti, accompagnate da goffe richieste di smentita e da note di imbarazzante durezza, redatte dal portavoce del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quando la questione appare piuttosto chiara.



Il consigliere del Presidente della Repubblica ha effettivamente pronunciato quelle parole e lo ammette apertamente al Corriere della Sera, che dedica un articolo a pagina 3 all’accaduto, titolando: “Le mie erano soltanto chiacchiere tra amici”.  Ciò pone fine a qualsiasi discussione sulla veridicità dello scoop.

Inoltre, l’idea che il Presidente Mattarella e il suo entourage potessero essere sostenitori del governo Meloni o della sua maggioranza appare del tutto infondata.  Al Quirinale, il governo Meloni è percepito come un’entità estranea e ostile, e il Presidente Mattarella preferirebbe un diverso assetto politico per il Paese, impegnandosi attivamente per scongiurare una vittoria elettorale della Meloni.  L’entourage del Presidente è, in realtà, ancora più pragmatico, e le dichiarazioni del consigliere non destano quindi particolare sorpresa.

È noto che il Presidente Mattarella e i suoi collaboratori nutrono simpatie per il Partito Democratico, da cui provengono, ma nonostante ciò, gli italiani hanno assegnato la maggioranza a una forza politica radicalmente diversa, a causa della scarsa qualità del Partito Democratico attuale.

L’affidamento a figure come Ernesto Maria Ruffini o a un ipotetico “listone civico nazionale” per sconfiggere Giorgia Meloni colloca il piano del consigliere del Quirinale tra il desiderio irrealistico e la patetica illusione.  Il consigliere stesso ne è consapevole, e la sua speranza in uno “scossone” appare piuttosto inquietante, poiché evoca possibili interventi della magistratura, che ha già svolto un ruolo significativo in precedenti “scossoni” politici, come nel caso di Silvio Berlusconi, espulso dal Senato e costretto a svolgere attività di volontariato presso una casa di riposo.

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dimostrato di non essere ricattabile e ha autonomamente scelto di non creare tensioni.  Anzi, oggi si è recata al Quirinale per un incontro chiarificatore di circa venti minuti con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  La Presidente Meloni si astiene da qualsiasi azione che possa effettivamente provocare disagio alla sinistra all’interno del governo.

La sua sola esistenza, tuttavia, sembra essere percepita come problematica dal Quirinale, il che ha portato all’intervento della Provvidenza.

Questa situazione appare alquanto paradossale e, personalmente, non suscita in me particolare scandalo.

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