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Hard disk contenente foto di Liliana Resinovich e Sterpin, consulente di Visintin: “Non risolvono il caso”



La scoperta, negli hard disk consegnati agli inquirenti, di cartelle con immagini di Liliana Resinovich e Claudio Sterpin non prova in modo definitivo che l’indagato, il marito Sebastiano Visintin, fosse a conoscenza della loro frequentazione. È questa la posizione del consulente della difesa, il prof. Michele Vitiello, ingegnere informatico forense: il semplice ritrovamento di file, anche privati e personali, non basta a delineare una conoscenza esplicita da parte di Visintin  .



Secondo Vitiello, responsabile della perizia difensiva, qualsiasi supposizione sulla consapevolezza dei contenuti da parte di Visintin richiederebbe accertamenti puntuali. Bisognerebbe stabilire concretamente dove erano conservate le immagini, se Visintin le ha mai aperte, e se l’hard disk fosse usato in via esclusiva da lui. “Il fatto che esistano […] non vuol dire che Visintin sapesse tutto come è stato insinuato” ha affermato .

Gli hard disk incriminati, parcheggiati presso due amici – Pino e Laura – erano stati affidati loro da Visintin stesso con la richiesta di conservarli lontano dalla polizia. L’uomo, secondo la sua versione, li consegnò per proteggere “foto con la moglie” ritenute private  .

In un’intervista, Vitiello ha accusato i media di trattare la vicenda con un tono sensazionalistico. Ha spiegato che Visintin, ex fotografo, ha accumulato migliaia di file negli anni. Anche nel suo studio, spesso ci sono decine di dischi rigidi, senza che chi li possieda abbia la capacità di sapere esattamente cosa contengano tutti. Affinché venisse sospettato di conoscere la relazione tra la moglie scomparsa (il 14 dicembre 2021) e Sterpin, i consulenti avrebbero dovuto dimostrare che Visintin abbia visionato coscientemente quelle immagini nel corso del tempo . In caso contrario, l’ipotesi che ignorasse il contenuto resta plausibile.

Il consulente ha anche sottolineato come la presenza di cartelle con nomi come “Bella Vita” e “Modigliani” non significhi automaticamente una frequentazione consapevole. Occorre definire il contesto d’uso degli hard disk, comprendendo se contenevano dati esclusivi di Visintin, solo di Liliana, o di entrambi. Solo queste informazioni, ha concluso, potrebbero stabilire se l’accusa di conoscenza della relazione abbia basi reali  .

Potrebbero emergere scenari interessanti anche se si dimostrasse che gli hard disk erano esclusivamente di Visintin: ad esempio, l’ipotesi che abbia salvato le immagini per supportare una futura separazione, oppure per gelosia o, ancora, per accusare Sterpin in un secondo tempo. Tuttavia – ha precisato Vitiello – nulla di tutto ciò porterebbe alla soluzione del caso: servono informazioni precise sui tempi, le modalità di conservazione e l’uso effettivo di quei supporti .

Al momento, senza tali accertamenti informatici, non si può affermare con certezza che Visintin fosse consapevole del rapporto tra Liliana e Sterpin. Il ritrovamento su hard disk, di per sé, non è una prova definitiva.



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