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I genitori di Chiara Poggi: “Mai infierito su Stasi, eppure sembriamo noi i colpevoli per il risarcimento a metà”.



Rita Preda e Giuseppe Poggi, genitori di Chiara Poggi, si sono espressi con amarezza in merito alla nuova inchiesta sul delitto di Garlasco, dichiarando: “Siamo stati catapultati in una situazione perfino peggiore di quella di 18 anni fa. Prima eravamo vittime, ora sembriamo noi i colpevoli”. La loro dichiarazione giunge in seguito all’indagine su Andrea Sempio, che ha riaperto il caso dopo la sentenza definitiva per Alberto Stasi.



I genitori di Chiara Poggi hanno sottolineato di aver seguito tutti i processi e di conoscere le circostanze che hanno portato alla condanna di Stasi. Hanno inoltre precisato che Stasi non ha mai negato la sua responsabilità nel delitto e che loro non hanno mai infierito su di lui né hanno preteso l’intero risarcimento.

La nuova inchiesta ha riportato la loro vita al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria, spingendoli a intervenire per contrastare insinuazioni e maldicenze. “Speriamo che finisca tutto presto, abbiamo diritto a vivere tranquilli”, hanno dichiarato al Fatto Quotidiano. “Noi in tv ci andiamo solo per difenderci, per smentire le bugie”.

Dopo aver dovuto difendere Chiara da accuse di una seconda vita parallela, smentite anche dai processi, i genitori hanno dovuto difendere anche il figlio Marco. Un albergatore ha affermato che Marco Poggi non si trovava in montagna con la famiglia il giorno del delitto. Per dimostrare la sua presenza, i genitori hanno fornito fotografie dell’epoca, ma non convicendo pienamente, hanno consegnato al consulente anche i negativi per dimostrare l’autenticità delle immagini.

Garlasco, Alberto Stasi rischia di perdere la semilibertà: attesa oggi la decisione in Cassazione.

I familiari di Chiara Poggi ribadiscono di non avere nulla in contrario alla nuova inchiesta, ma chiedono che non vengano coinvolte persone innocenti. “Al momento sembra che la procura stia indagando a 360 gradi. Hanno prelevato Marco, hanno perquisito gli amici di nostro figlio… Forse potrebbero sentire gli amici di Stasi. Verifichino tutto così da non riaprire l’indagine tra qualche anno. Non è che noi non vogliamo la verità. Per noi la verità è quella stabilita dalla legge”, hanno dichiarato i Poggi. Una verità processuale che ha condannato Stasi al carcere e al risarcimento della famiglia di Chiara.

“Abbiamo seguito tutti i processi. Sappiamo come si è arrivati alla condanna e lui non ci ha mai detto ‘non l’ho uccisa’, ma noi non lo abbiamo mai chiamato assassino, non abbiamo mai infierito. Non abbiamo neanche chiesto l’intero risarcimento perché non volevamo rovinare i signori Stasi. Ad oggi abbiamo ricevuto circa la metà della cifra con cui abbiamo pagato gli avvocati e altre spese”, hanno rivelato i Poggi, aggiungendo: “Il resto è rateizzato e non lo vedremo mai, ma non ci importa. E se dovessimo restituire tutto, lo restituiremo”.



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